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Università della California: hIV e infezioni batteriche, necessario migliorare i trattamenti

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HIV e infezioni batteriche, necessario migliorare i trattamenti


Secondo uno studio condotto da un team, di ricercatori dell’Università della California, con a capo il Dottor Craig R. Cohen, professore di ostetricia, ginecologia e scienze riproduttive, le donne con una vaginosi batterica corrono un rischio tre volte maggiore di trasmettere il virus dell’HIV al partner maschile.La vaginosi batterica (BV) è una condizione nella quale il normale equilibrio di microrganismi presenti naturalmente nella flora vaginale cambia, lasciando spazio a batteri nocivi. Questa condizione, nel 50% dei casi asintomatica, è riconoscibile da alcuni sintomi quali prurito vaginale e fastidio durante la minzione. Le donne con vaginosi batterica sono più suscettibili a contrarre infezioni trasmesse sessualmente (STI), compreso l’HIV ed hanno un rischio maggiore di partorire prematuramente. Questo studio prospettico ha coinvolto 2.236 donne sieropositive e i loro partner provenienti da sette paesi africani, seguiti per 24 mesi. Dopo aver preso in considerazione i comportamenti sessuali, i fattori socio-demografici, la circoncisione maschile, le infezioni sessualmente trasmesse e i livelli virali di HIV delle donne sieropositive, è stata osservata una correlazione tra vaginosi batterica e rischio di trasmissione del virus dell’HIV al partner.Secondo i ricercatori la condivisione del microbiota del tratto genitale tra le donne e gli uomini potrebbe essere implicato quale causa nel rischio di trasmissione, anche se la problematica non è di facile comprensione richiedendo nuovi e più approfonditi studi. Secondo il Prof. Cohen, il rischio di trasmissione del virus HIV in caso di vaginosi batterica risulta molto elevato pertanto, conclude l’autore, sono necessarie ulteriori ricerche volte a migliorare la diagnosi e il trattamento di questa patologia, molto comune nell’Africa sub-sahariana, la regione del globo con il più alto tasso di infezione da HIV

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)