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Università di Cambridge: studio sul ruolo dei neurotrasmettitori oppioidi e dopamina nelle distorsioni cognitive dei giocatori d'azzardo

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Dal Regno Unito uno studio sul ruolo dei neurotrasmettitori oppioidi e dopamina nelle distorsioni cognitive dei giocatori d’azzardo

Il gioco d’azzardo patologico è caratterizzato da distorsioni cognitive nell’elaborazione dei concetti di fortuna e di abilità. La disregolazione dei neurotrasmettitori oppioidi e della dopamina è implicata nel gioco d'azzardo patologico, ma non è chiaro se contribuiscano a modulare le distorsioni rilevate nei giocatori d'azzardo. L'obiettivo di questo studio preliminare, condotto dall’Università di Cambridge, era quello di valutare gli effetti sul comportamento di gioco, di due farmaci: il naltrexone, un antagonista del recettore oppioide, e l’aloperidolo, un antagonista del recettore della dopamina D2. La ricerca ha coinvolto 62 giocatori d’azzardo maschi, ai quali sono state somministrate singole dosi di naltrexone (50 mg), aloperidolo (2 mg) o placebo.

Le risposte psicofisiologiche dei soggetti (attività elettrodermica e frequenza cardiaca) sono state monitorate durante il gioco della slot machine, ed è stato monitorato l’aumento plasmatico di prolattina, usato come marcatore del tono dopaminergico. I compiti assegnati hanno inoltre prodotto diversi effetti rispetto al gioco d’azzardo patologico. Le principali differenze sono emerse nei soggetti cui era stato somministrato naltrexone, i quali hanno mostrato una maggiore risposta fisiologica alle vittorie, e tassi di fiducia più elevati con una sequenza di vincite. In questo gruppo di soggetti sono risultati aumentati anche i livelli di prolattina, mentre non sono state rilevate differenze di questi livelli tra aloperidolo e placebo, il che implica che il naltrexone, ma non l’aloperidolo, era funzionalmente attivo alle dosi sperimentate nello studio.


I ricercatori sottolineano in conclusione come i risultati di questo studio supportino il ruolo della modulazione dei recettori oppioidi nella cognizione durante il gioco d’azzardo, ma non l’ipotesi più specifica che il naltrexone possa condurre ad un miglioramento sulle distorsioni cognitive.

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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)