Verona: calano del 5% i pazienti recidivi con problemi di alcol
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Problemi di alcol, calano del 5% i pazienti recidivi
Calano del 5% i rientri di pazienti con problemi di alcol all'Unità di Medicina delle Dipendenze e Alcologia dell'Ulss20 di
Verona: nel 2010 sono stati 443, contro i 610 del 2009. Un risultato che indica l'efficacia delle terapie ricevute dai
pazienti e il conseguente miglioramento delle condizioni di salute di coloro che si rivolgono al servizio.
L'unità operativa di Marzana non si occupa di gestire le emergenze o le intossicazioni acute alcol-correlate, ma di curare i
casi di grave compromissione fisica legata a problemi di alcolismo, attraverso un'Unità di degenza che offre 5 posti letto. I
casi meno gravi vengono gestiti da un Servizio ambulatoriale, in cui si prescrivono terapie farmacologiche, si inviano i
pazienti ai gruppi dedicati a persone con problemi di alcol e si effettuano visite di controllo.
Nel 2010, sono stati 671 i pazienti visitati a livello ambulatoriale, di cui 77 ricoverati, 59 maschi e 18 femmine. Questo
dato segna un aumento del numero dei ricoveri del 2,8 per cento rispetto al 2009, anno in cui i ricoveri sono stati 71. L'età
media dei pazienti ricoverati nel 2010 è di 47 anni, senza differenze tra maschi e femmine, mentre nel 2009 era stata di 49.
«L'aumento dei ricoveri riferiti a situazioni di maggior degrado psico-fisico-sociale», spiega Gian Paolo Brunetto,
responsabile del Reparto Medicina delle Dipendenze e Alcologia, «evidenzia che a Verona è in crescita il numero di soggetti
che sviluppano gravi problemi legati al consumo di alcol».
Gli utenti si presentano in struttura spontaneamente, spesso motivati dai familiari o dal medico di base o dai Servizi di
competenza territoriale. Nei casi più gravi, viene loro proposto un programma riabilitativo di ricovero di 3 settimane.
«Durante questo periodo, puntiamo molto sulla motivazione personale», prosegue Brunetto, «così come puntiamo molto sulla
presenza di almeno uno o più familiari o, in alternativa, di un amico: è il cosiddetto approccio sistemico, che coinvolge
tutta la sfera affettivo-relazionale della persona». Tale coinvolgimento è fondamentale sia per il sostegno psicologico che
amici e parenti possono esercitare, sia perché, nei momenti di crisi, può rappresentare uno stimolo alla voglia di farcela.
I 5 posti letto dell'Unità di degenza vengono occupati dai pazienti, a turno, durante le 3 settimane del programma
riabilitativo e, purtroppo, sono sempre pieni. «È chiaro che utilizziamo il ricovero ospedaliero», conclude Flavia Corso,
dottoressa dell'Unità operativa di Alcologia, «per i casi più complessi e ai pazienti più motivati». Chi non viene ricoverato
riceve comunque assistenza ambulatoriale e, successivamente, assistenza territoriale tramite i gruppi.