Vicenza: dalla droga all'alcol, ecco la vera emergenza
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di Chiara Roverotto
«Dalla droga l'allarme, soprattutto per i giovani, si è spostato sull'alcol. Bevono a tutte le ore, in particolare quando
escono da scuola. S'infilano nel primo supermercato e fanno incetta di bevande molto forti: gin, rum. E poi continuano per
tutto il giorno, non rendendosi conto di quello del male che si fanno».
Renzo Bacchion è il direttore del servizio centrale di accoglienza di quella che un tempo era la comunità S. Gaetano e che
dall' 1 gennaio è diventata una Fondazione. I numeri : 222 persone seguite in 26 strutture e tante nuove idee per il futuro,
molte delle quali improntate proprio su quella che anche gli operatori hanno individuato come un'autentica emergenza: l'abuso
di sostanze alcoliche. «"No Potus" per esempio - prosegue Bacchion- è l'unica comunità per alcolisti primari: hanno dai 40 ai
65 anni e l'85 % è vicentino. Si tratta di persone che si trascinano il problema da anni e che hanno scarse possibilità di
reinserimento».
Ma i nuovi progetti riguardano, in particolare, i giovani e soprattutto ragazze o giovani donne dove l'alcolismo, nella
maggior parte dei casi - a detta degli operatori - si accompagna ad altre patologie. «Molte fanno uso di psicofarmaci per cui
il cocktail è terribile - riprende Bacchion - e ancora alcol e droga, alcol e gioco d'azzardo. Si tratta di situazioni che
vediamo ripetersi sempre più spesso, ecco perchè quella che stiamo aprendo ad Arquà Petrarca nel Padovano sarà la prima
comunità dedicata a queste patologie in netto e costante aumento».
«Far capire ai giovani - continua Bacchion - che bere è dannoso, non solo nel momento in cui lo fanno ma nell'immediato
futuro, è un'esortazione che medici, le famiglie, al scuola devono ripetere fino allo stremo. Gli adolescenti, soprattutto
con i superalcolici mischiati a pasticche, corrono rischi serissimi.
Non se ne rendono conto purtroppo e le campagne che vengono organizzate evidentemente non bastano, visto che il fenomeno ha
proporzioni importanti e preoccupanti. Viviamo in una terra in cui la cultura del bere viene tramandata, ma qui stiamo
superando ogni limite. Anzi, è già stato superato: al punto che ci occupiamo ancora di qualche ragazzo che assume cocaina, ma
la maggior parte dei nostri sforzi viene incentrata proprio sull'alcol e sui problemi correlati».