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14 novembre 2012: seconda giornata europea senza alcol

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Giornata europea senza alcol: le attività della Ulss 19 Adria


Il 14 novembre sarà la seconda giornata europea senza alcol promossa dall'associazione dei consumatori Assoutenti unitamente alla SIA (Società Italiana di Alcologia) e alla WACAT (Organizzazione Mondiale dei Club Alcologici Territoriali). L'evento ha la finalità di sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi collegati all'assunzione di alcolici invitando, in quella giornata, a non distribuire e non assumere bevande alcoliche. L'Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che l'alcol etilico è una droga giuridicamente legale, ma molto tossica per l'organismo, e da vari decenni incoraggia politiche riassumibili nello slogan: "Alcol, meno è meglio", in quanto qualsiasi quantità di alcol è un rischio per la salute. La popolazione, soprattutto i bambini e i giovani, va correttamente informati e tutelati sulle conseguenze che il consumo di bevande alcoliche può creare alle persone: l'abbassamento dell'età media di consumo delle bevande alcoliche in Italia, 12anni rispetto ai 14 degli altri paesi europei, ha portato l'Azienda Ulss 19, tramite il Dipartimento per le dipendenze, a proporre progetti di informazione e sensibilizzazione sui rischi collegati all'uso di alcol rivolti oltre che alle scuole medie inferiori e superiori anche alle scuole elementari. Il progetto "Che mi combini Tommaso", che partirà a breve, è rivolto agli alunni delle classi quinte delle scuole elementari, ai loro insegnanti e genitori. L'obiettivo del progetto è di sviluppare nei bambini conoscenze e competenze, ovvero abilità di vita (life skills) per proteggersi dai danni derivati dall'uso di alcolici, nonché sensibilizzare gli adulti sui rischi collegati all'uso delle stesse.


Il 14 novembre prossimo, inoltre, il direttore del Dipartimento per le dipendenze Andrea Finessi terrà ad Ariano Polesine, in collaborazione con il comitato di Crociara e Crociarone, un incontro di sensibilizzazione ai problemi alcol correlati rivolto alla comunità, avvalendosi del contributo degli operatori e delle famiglie dell'ACAT Basso Polesine che da sempre collaborano nel promuovere e sostenere progetti o attività che vanno nella direzione della promozione della salute. Stime attendibili a livello internazionale ritengono che ogni euro nel PIL derivante da produzione e vendita di bevande alcoliche produca due euro per costi socio-sanitari diretti e indiretti collegati all'uso di bevande alcoliche. Un dato allarmante è che tante persone, soprattutto i giovani, adottano il modello del binge drinking che concentra in un'unica occasione il consumo di quantità elevate di alcol. In Italia i bevitori a rischio e i binge drinker nella popolazione al di sopra degli 11 anni rappresentano quasi il 16%, ovvero 8.5 milioni di persone. In particolare, tra gli 11 e i 16 anni sono 475 mila, mentre al di sopra dei 65 anni sono pari a 2,2 milioni. Altro dato allarmante è che l'alcol etilico e l'acetaldeide derivato dal suo metabolismo siano classificate dalla IARC (Agenzia Internazionale di Ricerche sul Cancro di Lione) e dal 2010 anche dall'OMS, tra le sostanze cancerogene di prima classe, cioè quelle sicuramente cancerogene per l'uomo e per le quali non esiste la dose soglia di sicurezza, al pari dell'amianto, del benzopirene o dei derivati del fumo. Dati dell'Istituto Superiore della Sanità riportano che in Italia il 9% dei casi di cancro è legato al consumo di alcool, ben noti sono i rischi di tumore al fegato e come l'alcol sia un fattore di rischio importante per il tumore al seno.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)