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News di Alcologia

15 novembre: Giornata Mondiale delle Vittime della strada

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"Non chiamiamo incidente ciò che succede sulla strada con l'utilizzo di un mezzo di trasporto! Indichiamolo piuttosto con il vero nome: è un crimine orrendo, indegno di una società che ama definirsi civile!".
Queste parole, tratte dal comunicato fatto circolare dall'Associazioni Italiana Familiari e Vittime della strada, sono crude, quanto vere. Se pensiamo che in Italia ogni giorno 14 persone perdono la vita sulle strade, 893 rimangono ferite, 20 delle quali riportano invalidità gravi e permanenti, non possiamo non ammettere la gravità di questo problema. Problema che non si può più ricondurre nella sfera dell'accidentale, del causale, ma visti i dati, le statistiche e la continuità nel tempo, si deve trattare come qualcosa di sistematico.
E' questo messaggio che agli organizzatori della giornata mondiale ONU del ricordo delle vittime della strada preme far passare. Vogliono che si assuma la consapevolezza che i danni  e le morti dovute ad incidenti stradali, superano di gran lunga anche quelli sulle morti bianche.
Se ci è permesso fare un'osservazione, possiamo con molta facilità azzardare che, visti i dati allarmanti sull'utilizzo record di cocaina nel nostro Paese e il continuo abuso di alcool, le cause degli incidenti non sono imputabili solo a distrazione o alta velocità e imperizia nella guida, ma sopratutto a questo spropositato utilizzo di sostanze in grado di alterare riflessi e attenzione.
Per diffondere e far prendere coscienza di questo problema saranno organizzati cortei, fiaccolate, percorsi per sensibilizzare all'educazione stradale. L'associazione familiari delle vittime ha chiesto al Papa di pronunciare una parola di conforto per chi ha perso un familiare in un incidente, alle alte cariche dello Stato di aderire con specifiche iniziative alla manifestazione, ai sindaci dei comuni di illuminare un monumento importante nel loro territorio, e alla Federazione italiana gioco calcio di comunicare un messaggio di prevenzione negli stadi.
Speriamo che tutto questo aiuti, per un attimo, a riflettere sulla responsabilità che ci dobbiamo assumere, per noi e per gli altri, ogni volta che ci mettiamo alla guida.