A 16 anni al bar da soli fino alle 23.00
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La proposta è contenuta nella nuova legge sugli esercizi pubblici. Durissimo commento di Franco Lazzarotto
Cade un divieto. I ragazzi con meno di 16 anni potranno accedere ai locali pubblici fino alle 23.00 senza più essere accompagnati da un adulto. Il cambio di rotta è contenuto nella Nuova legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, che il Dipartimento delle istituzioni presenterà ufficialmente giovedì. Ma "una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale. Come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca". E l'abbandono di questo divieto, come pronosticava de Andrè, e già sulle labbra di molti. E se ne discute...assai. Il nodo del contendere, l'obbiezione di fondo, è una. Questa. Il gruppo di lavoro anti violenza giovanile, istituito dal Governo dopo l'omicidio di Damiano Tamagni, ha proposte diverse misure restrittive, dal coprifuoco in giù, proprio nella gestione dei minorenni la sera. In particolare nell'accesso dei minori ai locali pubblici e agli alcolici. L'abolizione del divieto sembra invece andare nella direzione opposta. E dunque c'è coerenza fra le due visioni? Per Franco Lazzarotto, membro di spicco del gruppo anti violenza, no. Assolutamente no.
"Questa proposta non mi piace per niente - dichiara - A livello politico è un segnale sbagliato. È un'altra delega all'istituzione genitoriale, proprio mentre la stessa scricchiola non poco. Personalmente - continua Lazzarotto - penso che l'abolizione di questo divieto vada contro quanto aveva proposto il nostro gruppo. È inutile fare i gruppi di lavoro e piangere quando succedono le disgrazie, e poi subito dopo togliere quei pochi paletti che ci sono. Mi chiedo sinceramente - conclude con una punta d'amarezza Lazzarotto - che senso abbia avuto fare quel lavoro..."
"Comprendo che la proposta la si può vedere da diversi punti di vista", replica il ministro responsabile del Dossier Luigi Pedrazzini. "Se il gran Consiglio la riterrà sbagliata potrà stralciarla, anche perché quello non è il punto qualificante della legge". Ma Pedrazzini difende comunque l'abolizione del divieto. "Bisogna prendere atto - dice - che come spesso ha sottolineato anche Franco Lazzarotto, i giovani problematici sono una minoranza. E sia come politico che come genitore, non ho nessun problema se i ragazzi dopo il cinema vanno a bere una coca cola al ristorante, piuttosto che, magari, raggrupparsi in strada o in piazze a bere alcolici". E se a bere alcolici andassero ora invece nei bar? "Noi partiamo dal presupposto che gerenti del bar siano onesti - risponde Pedrazzini - E in ogni caso la nuova legge inasprisce le sanzioni per chi vende alcol ai minorenni. Ricordo infine che il nostro Cantone è l'unico a vietare l'alcol fino a 18 anni",.
AELLE