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A Castello di Brianza niente alcol ai minorenni

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Il sindaco De Capitani firma l'ordinanza, sanzioni ai baristi
di DANIELE DE SALVO
CASTELLO BRIANZA come Milano. Il sindaco del piccolo centro lecchese Luigia De Capitani ha emesso un'ordinanza con cui si vieta ai baristi e ai gestori degli esercizi pubblici di vendere alcolici di qualsiasi tipo e gradazione ai minori di 16 anni, sull'esempio di quanto avviene appunto nel capoluogo lombardo come del resto pure a Monza. Chi sgarra dovrà mettere mano al portafoglio e pagare una sanzione che va da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro, più eventuali altri provvedimenti in caso di recidiva, sino a giungere eventualmente alla sospensione della licenza.
UNA DECISIONE presa in seguito alle lamentele di alcuni residenti che hanno segnalato agli agenti della Polizia locale spiacevoli episodi di schiamazzi notturni da parte di gruppi di giovani. Qualcuno di loro evidentemente aveva alzato troppo il gomito. Ma non solo: il provvedimento è stato assunto anche per ragioni di sicurezza e attenzione sociale. «Credo che rientri nelle mie funzioni e nei miei doveri prestare attenzione alla tutela della salute pubblica - spiega il primo cittadino -. Si tratta in fondo di prevenire l'abuso di sostanze alcoliche nelle generazioni più giovani e anche di scongiurare spiacevoli incidenti. Un'amministrazione comunale ritengo abbia l'obbligo di assolvere a questa funzione educativa con tutti gli strumenti previsti dalla legge». Lo stop a birre, drink, aperitivi e cocktail per gli adolescenti è scattato da sabato mattina. Ha suscitato qualche lamentela tra i teenager, mentre gli operatori del settore non hanno avuto nulla da obiettare. Ci rimetteranno probabilmente qualcosa in termini economici ma ci guadagneranno in tranquillità.
LA STESSA STRADA è stata intrapresa nella vicina Barzanò, altro paese del circondario Casatese, dove però c'è stato qualche problema perchè non era stato chiesto il parere preliminare al Prefetto, al quale tuttavia spetta l'ultima parola in materia e che comunque deve essere informato delle iniziative che riguardano l'ordine pubblico. Ma a Castello si sta pensando pure ad altre forme di controllo dei ragazzi, o almeno dei luoghi dove sono soliti ritrovarsi. Nella fattispecie si ipotizza l'installazione di telecamere.
«SONO GIÀ ATTIVI alcuni occhi elettronici, ma più che altro contro atti di microcriminalità e furti - illustra sempre De Capitani -. L'intenzione è quella di estendere il sistema di videosorveglianza anche ai punti di riunione dei giovani, come i parchetti, per limitare vandalismi ed episodi di teppismo che purtroppo non mancano. Credo sia un modo per offrire garanzie anche ai genitori dei bambini più piccoli».