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"A più voci" contro la tossicodipendenza

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Presso il Palazzo Marchesale di Taviano questa mattina alle ore 10.00 una prima verifica in itinere delle attività progettuali di prevenzione primaria e secondaria delle tossicodipendenze Il progetto "A più voci", si colloca nell'area della prevenzione primaria e secondaria delle tossicodipendenze, ai sensi della legge 328/00, che vede coinvolti il Comune capofila di Gallipoli, Alezio, Alliste, Melissano, Racale, Sannicola, Taviano e Tuglie.
Il progetto ha impegnato gli operatori e una équipe di psicologi e pedagogisti a diretto contatto con gli adolescenti nelle scuole medie inferiori dei comuni interessati, conducendo attività laboratoriali inerenti le emozioni, la creazione di maschere ed il rapporto genitori-figli.
L'idea fondante del progetto è quella di incentivare un percorso di formazione personale e culturale che tenda a stimolare l'alunno nel riconoscersi, nel riconoscere e rispettare comportamenti, abitudini, culture diverse attraverso gli strumenti laboratoriali per ridurre il rischio e per favorire un clima di benessere psicofisico nell'adolescente e nel suo ambiente.
L'incontro tra gli operatori e la comunità nasce dalla priorità di promuovere un reale momento di condivisione utile sia per avere una maggiore incisività nella seconda fase progettuale, sia per avviare reti operative mirate in relazione alle problematiche evidenziate e alle esigenze emerse.
Saranno presenti all'incontro-dibattito Giovanni De Matteis, il vice sindaco del Comune capofila di Gallipoli, Giovanni Piccinno in qualità di assessore alle politiche sociali del Comune di Taviano e referente politico del progetto, gli assistenti sociali dei Comuni dell'Ambito di Gallipoli, unitamente a Luigi Caputo, il coordinatore del Servizio Sociale professionale.
Nell'antico Palazzo Marchesale di Taviano saranno esposti i lavori ed i materiali prodotti dagli alunni delle scuole dei comuni dell'Ambito, al fine di esplicitare e condividere in maniera diretta e più approfondita le problematiche emerse, verificandone gli obiettivi progettuali.
"Lavorare in un'ottica di rete - commenta Giovanni Aventaggiato, il responsabile del progetto - è ormai una prerogativa imprescindibile per ottimizzare le risorse e raggiungere i risultati attesi. Solo una progettualità partecipata e condivisa con altri attori sociali del territorio può fornirci una visione quanto mai accurata di come la comunità di cui facciamo parte vive, si racconta e cambia."