A tavola non bevi? Porti il vino a casa
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Anche nell'Alessandrino si pensa a una iniziativa già sperimentata ad Alba: bottiglia gratis all'avventore che non beve a cena perché poi deve guidare (e non incappare nelle sanzioni). Le preoccupazioni del mondo vitivinicolo per le nuove norme sul tasso alcolemico Novi Ligure. "Tolleranza zero: il vino è il male assoluto?" a questa domanda, ieri mattina, gli intervenuti al forum organizzato all'interno della rassegna Alessandria Top Wine, il nono banco di assaggio dei vini della provincia di Alessandria, hanno risposto univocamente: "no" convinti al contempo che sia necessario educare al bere. E per questo Beppe Sardi, consigliere nazionale dell'Unione Italiana Ristoratori vuole proporre nell'Alessandrino, in collaborazione con Claudio Rosso, presidente del Consorzio tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Roero, un'iniziativa già sperimentata lo scorso anno ad Alba che premia con una bottiglia di vino in omaggio il cliente che nella comitiva è l'autista che si astiene dal bere.Quella italiana è una cultura mediterranea nella quale il vino rappresenta il punto di incontro di una convivialità che fonda le sue radici nel passato. «Il vino non va demonizzato - precisa Sardi- è necessario educare il consumatore e il ristoratore. Ecco perché credo che tutto ciò che può creare un'educazione al vino sia da perseguire». Il progetto pilota ideato ad Alba nel 2008, unico nel territorio nazionale, prevede da parte dei produttori la vendita di una partita di bottiglie di vino a prezzo ridotto che i ristoratori offrono, a loro discrezione, in omaggio nel proprio locale a chi deve , del gruppo, mettersi alla guida. «Con questa iniziativa di Alba - dice Rosso - abbiamo unito il mondo della produzione e quello della ristorazione, complessivamente abbiamo venduto per il progetto un migliaio di bottiglie. La risposta ad Alba è stata buona e speriamo di poter esportare il nostro piano anche qui nell'Alessandrino ».Beppe Sardi è pronto alla sfida. Il piano in provincia è ancora in fieri, prossimamente lui e Rosso avranno un incontro per definire il progetto che dovrà coinvolgere i produttori locali di Dolcetto, Barbera, Cortese o Chardonnay. «I produttori sono favorevoli - continua Rosso - ad un metodo che renda sicuro il consumo. Oggi, però, tra la gente c'è un timore psicologico. Vietare uno o due bicchieri di vino a pasto non è giusto e rovina il mondo vitivinicolo. Al legislatore chiediamo di poter organizzarci in modo tale che il consumo di vino consapevole rimanga una della caratteristiche del nostro vivere quotidiano»