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Aarhus University: ricerca su presunte virtù anti-obesità del vino rosso

Aarhus University: ricerca su presunte virtù anti-obesità del vino rosso

Una ricerca della Aarhus University, diretta dal dottor Jen Olholm e pubblicata dal "International Journal of Obesity"
Il resveratrolo difende dall'infiammazione e modifica positivamente la chimica del corpo
Ennesima (potenziale) virtù del vino rosso e, come spesso succede, il merito è del resveratrolo, flavonoide contenuto nella

buccia dell'uva. In ogni caso, la bevanda modificherebbe il metabolismo, rendendo meno probabile lo sviluppo dell'obesità.
Questa la supposizione di una ricerca della Aarhus University (Danimarca), diretta dal dottor Jen Olholm e pubblicata dal

"International Journal of Obesity".
Come accennato, vecchie ricerche avevano sostenuto i benefici del vino rosso per la salute del consumatore.
Nel 1992, il dottor Renaud ed i suoi compagni della Bordeux University avevano descritto il paradosso francese. Gli studiosi

avevano infatti notato come la dieta dei transalpini fosse particolarmente ricca di grassi e carni rosse ma povera di

malattie cardiache. Alla base di ciò, conclude la ricerca, il vino rosso, immancabile protagonista delle tavole d'Oltralpe.
Nel 2003, una squadra diretta dal dottor David Sinclair aveva mostrato come il vino rosso (più specificamente, il suo

resveratrolo) potesse agire come anti-invecchiamento.
Partendo da tali basi, la squadra della Aarhus University ha voluto mettere alla prova la bibita contro l'obesità. Tale

condizione, ricordano gli esperti, è "Caratterizzata da livelli anormali di circolazione, fattori pro-infiammatori e una

produzione abnorme di fattori bioattivi/adipocitochine dal tessuto adiposo". Proprio le adipochine "Sembrano avere

implicazioni dirette per lo sviluppo della sindrome metabolica".
Seguendo tali considerazioni, gli esperti danesi hanno preso in esame adipocitochine in espianti di tessuto adiposo umano (la

varietà 1beta interleuchina, IL-1B) sottoponendole all'azione del resveratrolo. L'osservazione ha reso palese come il primo

effetto di IL-1B alle cellule di grasso fosse la crescita della secrezione di sostanze pro-infiammatorie.
Successivamente,quando le cellule sono state esposte anche al resveratrolo, si è potuto osservare una riduzione di citochine

del 16-36%.
Commentano allora gli scienziati: "I nostri risultati dimostrano che il resveratrolo migliora la risposta pro-infiammatoria

nel tessuto adiposo umano [....]. Siamo consapevoli che è difficile confrontare incubazioni in vitro e in vivo, e soprattutto è

difficile sapere se le concentrazioni utilizzate nel nostro studio sono significative in ambito clinico. E' noto che il

resveratrolo somministrato per via orale è rapidamente assorbito e metabolizzato, ma la concentrazione locale del

resveratrolo in compartimenti diversi è sconosciuta e inoltre non è noto se il resveratrolo glucuronidato può essere

localmente de-glucuronidato per raggiungere una maggiore concentrazione locale. Tuttavia, la concentrazione utilizzata nei

nostri esperimenti in vitro (50 mm) è simile alla maggior parte dei rapporti sugli effetti resveratrolo in differenti tipi di

cellule".
Allora, per il Olholm e colleghi "Piccole molecole di interferenza, quali il resveratrolo, si ipotizza possiedano effetti

benefici e siano in grado di migliorare il profilo metabolico dell'obesità umana".
In conclusione, detto in parole povere, il vino rosso (grazie al suo resveratrolo) modifica la chimica del corpo, svolgendo

un azione anti-infiammatoria e difendendo dall'obesità
FONTE: J Ølholm S K Paulsen K B Cullberg B Richelsen & S B Pedersen, "Anti-inflammatory effect of resveratrol on adipokine

expression and secretion in human adipose tissue explants", International Journal of Obesity aop, (2010) |

doi:10.1038/ijo.2010.98.
Matteo Clerici