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Abbattiamo un falso mito: l'alcol fa bene? No

Abbattiamo un falso mito: l'alcol fa bene? No

ABBATTIAMO UN FALSO MITO: L'ALCOL FA BENE? NO
Alcohol Prevention Day. I dati sui consumi in Italia. Pericoli per anziani e giovanissimi. Polemiche su un padiglione dell’Expo dedicato a vino e bimbi


C’è chi lo fa per gusto e chi per uscire dagli schemi, soprattutto il sabato sera. Sono circa otto milioni i consumatori di bevande alcoliche a rischio in Italia, con una maggiore prevalenza tra gli anziani (oltre tre milioni tra gli over 65) e i giovani (1,6 milioni gli under 25). A confortarli, talvolta, sono anche le dichiarazioni di alcuni specialisti: «Uno o due bicchieri di vino al giorno proteggono la salute cardiovascolare». L’evidenza scientifica, in realtà, è molto più articolata e il messaggio non può essere generalizzato. Un bicchiere di bevanda alcolica può provocare diversi danni alla salute. Non ci sono dubbi, infatti, circa il potenziale cancerogeno dell’etanolo e di un suo metabolita, l’acetaldeide. 


OGGI GIORNATA DEDICATA ALLA PREVENZIONE 

Oggi si celebra la quattordicesima edizione dell’Alcohol Prevention Day. Si partirà da un mito ormai quasi da sfatare: quello dell’alcol che fa bene. 
 

Alcol che fa bene? Un mito da sfatare 

«L’effetto dipende dalla quantità e dalla frequenza dei consumi - si legge sul sito dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro -. Bere più di un bicchiere al giorno per le donne o più di due negli uomini aumenta il rischio di ictus, insufficienza cardiaca e malattia coronarica. Più si beve, più alto è il rischio». E si arriverà al legame tra alcol e tumori, per cui il parere diffuso dal braccio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che detta le linee guida in ambito oncologico è perentorio. «Se si vuole prevenire il cancro, è meglio non bere».
 

Alcol e cancro, legame molto stretto 

Diversi le sedi che possono essere colpite da un cancro, nelle persone che consumano alcol in eccesso: si va dal cavo orale alla faringe, dall’esofago allo stomaco, dal fegato al colon. Fino alla mammella. 
 

Expo e vino: una polemica sul padiglione per i bambini 

Soprattutto per ragioni culturali, gli effetti negativi indotti dall’alcol sulla salute sono stati spesso sottaciuti. O comunque di rado portati alla luce con la stessa chiarezza che contraddistingue le campagne antifumo. Prova ne è anche la polemica scaturita a ridosso di Expo, all’interno di cui ci sarà un padiglione in cui i bambini impareranno a conoscere il vino. Secondo Aniello Baselice, presidente dell’Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali, «si tratta di un’operazione di manipolazione culturale che contrasta con i principi e le evidenze scientifiche condivise a livello internazionale. Questa iniziativa risponde a una logica di marketing economico che intende frenare il trend negativo del mercato del vino». Alcuni dati, in effetti, sono inconfutabili. Vale la pena ribadirli. L’alcol è responsabile di quasi - in media - diciottomila morti all’anno e il 17% di tutte le intossicazioni alcoliche che giungono in un pronto soccorso annovera adolescenti con meno di 14 anni. 
 

ANZIANI A RISCHIO: MOLTI BEVONO OGNI GIORNO 

Sono diverse le ragioni per cui occorre moderare il consumo di alcol . Tra i soggetti più a rischio, ci sono gli anziani. Come dimostra uno studio appena pubblicato su BMC Medicine, nella popolazione inglese circa la metà degli uomini che si avvicinano alla vecchiaia beve ogni giorno. 
 

I numeri riguardanti l’Italia 

Dati simili si osservano anche in Italia, dove un over 65 su due alza troppo spesso il gomito con rischi acclarati per la salute: dall’aumento di insorgenza di diversi tumori a un più alto rischio di degenerazione dei neuroni. Senza trascurare le possibili interazioni tra l’alcol e i farmaci che possono vanificare le terapie, oltre a danneggiare il fegato. Al cospetto di un paziente anziano, i medici diffondono gli stessi limiti fissati per i giovani: non più di dieci grammi di alcol al giorno, pari a un bicchiere scarso (ne contiene 12). 
 

GIOVANI: IL PERICOLO DAGLI 11 AI 29 ANNI. MOLTI MORTI PER INCIDENTE 

Nei ragazzi, tra 11 e 29 anni, il consumo di alcol è la prima causa di morte ed è spesso alla base di diversi incidenti stradali, se un decesso su tre (tra i giovani) potrebbe essere evitato non rimettendosi alla guida dopo aver bevuto. «Le bevande alcoliche vengono presentate come qualcosa di irrinunciabile per gli adolescenti: perché disinibiscono, fanno superare la timidezza e favoriscono le relazioni sociali», afferma Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e presidente della Società italiana di Alcologia. 
 

(...omissis...)


fabio di todaro


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2015/04/16/scienza/benessere/abbattiamo-un-falso-mito-lalcol-fa-bene-no-h0Yp7MRpGleJd0x5xfViIP/pagina.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)