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Abitudini e mode: binge drinking e mix di alcolici

Abitudini e mode: binge drinking e mix di alcolici

L’alcol e i giovani

Pur essendo rara una sindrome da dipendenza alcolica in età giovanile, ad esempio tra i 15 ed i 25 anni, non si deve dimenticare che la dipendenza da parte dell’organismo è frutto di anni di abuso reiterato che spesso inizia proprio nella fascia d’età esemplificata.

Abitudine e mode : binge drinking e mix

L’abitudine al consumo tende ad avvenire fuori dai pasti, accompagnandolo a modalità nocive quali, ad esempio, le quantità inadeguate e la concentrazione in una singola occasione. L’aumento considerevole di giovani che consumano vino, birra e amari si riscontra soprattutto nella fascia di età che va dai 14 ai 17 anni con un incremento costante specie da parte delle teenager. La cultura del bere attualmente diffusa tra i giovani segue sempre più frequentemente standard orientati verso modelli che rifuggono le modalità mediterranee a cui le generazioni precedenti erano tradizionalmente conformate e che privilegiavano il consumo del vino ai pasti quale parte integrante dei pasti (e dell’alimentazione) quali l’ abuso concentrato in singole occasioni ed il binge-drinking. Gli specialisti del settore sono ancora lontani dal dare una definizione univoca di Binge Drinking, dato che in passato quest’ espressione andava ad indicare un periodo di due o più giorni in cui il soggetto beveva ripetutamente fino all’intossicazione, senza dedicarsi alle attività e ai doveri quotidiani. Ai nostri giorni, il lasso di tempo di riferimento è ben più ristretto e si discute sulla quantità di alcool  da ingerire in una volta per classificare il disturbo: comunemente, questo limite è fissato a  cinque drink per gli uomini e 4 per le donne. Inoltre, come puntualizza la British Medical Association, attualmente il Binge Drinking è associato al bere con il preciso proposito di ubriacarsi e di solito si verifica in contesti di socialità, piuttosto che quando si è soli. . È una “moda” di giovani e giovanissimi che lo fanno una sera, magari nel week-end quando dai genitori hanno avuto il permesso di far tardi, per poi non toccare un dito di alcol magari per un’intera settimana.

Questo li fa sentire tranquilli, al riparo dai rischi dell’alcol e dalla possibilità di divenire alcolisti, ma paradossalmente questi sono proprio i giovani che rischiano di più perché binge drinking in pratica significa ubriacatura-astinenza-ubriacatura-astinenza, a ripetizione, un comportamento che ha effetti sul cervello molto più devastanti del semplice bere. I ricercatori hanno dimostrato che il binge drinking è legato a stati depressivi e a basse performance cognitive studiando 100 giovani, 50 maschi, 50 femmine, tra i 18 ed i 30 anni. Tutto il campione, che doveva descrivere il proprio comportamento relativamente al consumo di alcol, è stato studiato sia dal punto di vista emotivo che con test cognitivi di vario tipo. È emerso chiaramente che a dare i peggior risultati in termini di umore e performance cognitive erano i giovani soliti al binge drinking, soprattutto le ragazze. Secondo i ricercatori peserebbe molto l’astinenza cui è sottoposto ad intermittenza il cervello di chi pratica il binge drinking. Questi giovani rischiano grosso, hanno concluso gli esperti, perché sono totalmente ignari di cosa comporti il loro atteggiamento rispetto al bere; non ne percepiscono i rischi che, dunque, vanno ben oltre quello già di per sé gravissimo di sprofondare .

Le evidenze dimostrano che bere alcolici (birra e superalcolici) fuori pasto è la modalità caratterizzante per le giovani generazioni e inaspettatamente elevata anche tra i quattordicenni. A ciò si aggiunga che si trova sempre più spesso l’abitudine da parte dei giovani (nei luoghi deputati socialmente al divertimento (discoteche, pub, locali) ad assumere alcol con farmaci o droghe. Bere alcol associato all'uso di tranquillanti, di stimolanti, come l'anfetamina o la cocaina, di antistaminici, di antidolorifici o di oppiacei, come l'eroina o la morfina è prassi molto diffusa tra i giovani in quanto la loro combinazione potenzia gli effetti di entrambe le sostanze. Questo incide notevolmente sull'efficienza psico-fisica di una persona e l'effetto ottenuto può essere talmente amplificato al punto di non essere né prevedibile né quantificabile

 

Giovani e metabolizzazione alcol
Nei ragazzi la quantità di alcol metabolizzato nello stomaco è 4 volte inferiore a quella dell'uomo, perciò l'etanolo immesso nel circolo ematico è nettamente superiore Nell’organismo dei giovani ( al di sotto dei 16 anni) è infatti assente l’alcoldeidrogenasi, un enzima deputato alla metabolizzazione - cioè alla demolizione - dell’alcol ingerito che invece è presente nell’organismo maschile e questo rende più vulnerabile l’adolescente ai danni ed alle conseguenze provocati dall’abuso di alcol.


Per quanto riguarda l’eliminazione il corpo impiega un tempo compreso tra 1 e 4 ore per smaltirne 1 unità e per liberarsi dei suoi effetti tossici. E' quindi difficile la ripresa dopo una bevuta eccessiva, perciò quel senso di malessere e di confusione che l'accompagnano perdurano per un tempo tanto più lungo quanto più grande è la quantità di alcol ingerita. Il problema aumenta, come visto, nelle persone più giovani, ma anche nelle donne, più piccole e più magre.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.osservatoriofourcities.it/Le-dipendenze/Dipendenza-da-Sostanza/Alcol/L-alcol-e-i-giovani

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)