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News di Alcologia

Abolita la CONSULTA NAZIONALE ALCOL: la denuncia di ALIA, Alleanza Italiana Alcol

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La Direttiva del presidente del consiglio dei Ministri (4/8/2010) che individua gli organismi collegiali prorogati non

prevede la proroga della Consulta nazionale sull'alcol e i problemi alcol correlati, prevista dalla legge quadro 125/2001.
ALIA, consorzio di società scientifiche, associazioni e di singoli cittadini senza legami con soggetti commerciali per la

promozione ed il consolidamento della cultura di prevenzione e riduzione dei rischi e dei danni causati dal consumo di

bevande alcoliche, denuncia questo grave atto.
Il referente, prof. Valentino Patussi, dichiara: "La soppressione di questo organismo non è assolutamente giustificata in

un'ottica di riduzione dei costi e di eventuali sprechi: al contrario di altri organismi collegiali, la consulta nazionale

alcol è composta da un numero limitato di soggetti e l'impegno economico che comporta sono i pochi rimborsi di viaggio per

alcuni componenti che non abitano a Roma (e neanche da tutti richiesti, visto che molti vi provvedono autonomamente), oltre,

forse, alle spese di cancelleria e di comunicazione telefonica per la convocazione delle riunioni."
Per questo motivo è stata inviata una lettera al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato affinché

venga riesaminata tale disposizione visto che nessun ministro competente, attraverso la predisposizione di una richiesta di

mantenimento dello stesso, ha voluto preservare questo luogo di confronto e di elaborazione di proposte mirate alla

riduzione dell'impatto dei costi socio-sanitari legati all'alcol così come richiesto da tutte le strategie nazionali, europee

ed internazionali in cui l'Italia è impegnata. Si ricorda che l'alcol è per il mondo occidentale la droga più pericolosa e il

terzo fattore di rischio per la salute della popolazione generale (con una spesa socio-sanitaria in Italia pari a oltre 45

miliardi di Euro).
"E' paradossale - sottolinea il prof. Patussi - vedere come un lavoro di anni venga soppresso con un tratto di penna, senza

un criterio logico e tanto meno economico. Oltre trenta anni di lavoro, di collaborazioni, di partnership, di alleanze

strategiche e riconoscimenti a livello internazionale, rischiano di venire vanificati a scapito delle associazioni del

settore, della comunità scientifica, dei volontari impegnati in un percorso di "cittadinanza attiva", volto a modificare e

migliorare gli indispensabili interventi sociali e sanitari in azioni concrete, quotidiane destinate ad affermare stili e

abitudini di vita salutari, consapevoli e responsabili, in un' ottica di reale promozione della salute".
ALIA lancia contemporaneamente un appello affinché, tramite la sottoscrizione di una mail, diretta ai medesimi destinatari, i

cittadini interessati manifestino il loro dissenso rispetto a questa decisione.

Testo della lettera inviata al Presidente della Repubblica

Illustrissimo presidente,
Con la presente Le chiedo di intervenire per impedire la soppressione della "Consulta Nazionale sull'alcol e i problemi alcol

correlati", attualmente non inserita tra gli organismi collegiali prorogati ai sensi della direttiva del presidente del

consiglio dei Ministri (4/8/2010).
La consulta, prevista dalla legge 125/2001 (Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati) è stato uno

strumento fondamentale in quanto è l'organismo in cui la società civile, la comunità scientifica, i rappresentanti

dell'industria e dei produttori, i decisori politico amministrativi (regioni e governo), hanno potuto confrontarsi, lavorare

insieme e produrre linee guida importanti che hanno ispirato alcuni provvedimenti governativi in tema di protezione e

promozione della salute in campo alcologico.
La sua soppressione non è assolutamente motivata da risparmi o eliminazione di sprechi visto che non vi sono gettoni ma il

solo rimborso del viaggio per i pochi membri che vengono da fuori Roma (che in molti casi provvedono anche autonomamente a

pagarsi il viaggio).
L'alcol è per il mondo occidentale la droga più pericolosa e il terzo fattore di rischio per la salute della popolazione

generale (con una spesa socio-sanitaria in Italia pari a oltre 45 miliardi di Euro).
Chiediamo pertanto il Suo intervento, certi della Sua sensibilità, visto che i problemi e le patologie alcol correlate

rappresentano una reale piaga per le famiglie e un costo per la collettività.
Sarebbe un segnale di arretramento culturale verificare che, oltre alla mancata sensibilità dei ministri competenti che

avrebbero potuto e dovuto evitare questa incresciosa situazione, si giungesse a penalizzare la società privandola di un

rilevante strumento di concertazione utile alla costruzione di buone pratiche di governo, di riflessione e di impegno di

tutti i cittadini mirati a ridurre l'impatto negativo dell'alcol sulla persona e sulla collettività.
La soppressione della consulta nazionale alcol non può passare sotto silenzio né è accettabile che per presunti e immotivate

ragioni di tagli della spesa pubblica si contribuisca ad infliggere un forte colpo ad una storia di valori e di azioni che

hanno creato un modello esportato nel mondo come esempio da seguire.
Distinti saluti
Per Alia
Prof. Valentino Patussi