Abuso di alcol: a rischio 7,5 mln di consumatori
Abuso di alcol: a rischio 7,5 mln di consumatori
Ma per l'Istat la percentuale cala rispetto al 2011: dal 15,2 al 13,8%.
Permane la situazione di allarme sul fronte dei consumi di alcol in Italia ma si rafforza una tendenza verso il calo: è quanto ha certificato l'Istat con il suo Report su L'uso e abuso di alcol in Italià nel 2012, secondo il quale tuttavia sono quasi 7,5 milioni le persone con comportamenti a rischio, di cui più di 5,6 milioni di sesso maschile. Ma nel confronto con il 2011, osserva l'istituto di via Balbo, la tendenza passa dal 15,2% al 13,8%. Fari accesi sugli ultra 65enni, che più di altri mostrano comportamenti a rischio (di cui 40,7% uomini).
IL CENTRO NORD ALZA PIÙ IL GOMITO. La fotografia dell'Istat ha evidenziato inoltre una maggior propensione ad alzare il gomito nelle regioni del Centro-Nord, con dati preoccupanti nel Nord-Est, anche in questo caso soprattutto tra gli uomini. Rimane quindi alto il numero degli italiani che abitualmente fa ricorso all'alcol (66,6% delle persone con più di 14 anni), ma nonostante ciò l'Istat segnala una flessione di quelli con comportamenti a rischio. Dal 2012 al 2011 sarebbero infatti in calo i consumi giornalieri 'non moderati' (dall'8,4% al 7,5%) dovuto anche anche alla riduzione nell'abitudine al binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione), confermando una tendenza già registrata nel 2011, soprattutto tra i maschi (dal 23,9 al 21,7%) e tra coloro che risiedono a Nord-Ovest e al centro (rispettivamente dal 17,6 al 14,8% e dal 15 al 12,3%).
AUMENTANO I CONSUMI OCCASIONALI. Ma a questo trend incoraggiante contribuiscono indirettamente l'aumento dei consumi occasionali, da una parte, e la discesa di quelli giornalieri dall'altra. Infatti se la quota complessiva di consumatori di alcol si attesta nel 2012 al 66,6%, l'istituto di statistica ricorda che questo dato nel 2002 era pari al 70,2%. Flessione nello stesso lasso di tempo anche per i consumi giornalieri (dal 34,5 al 24,4%), diversamente da quanto purtroppo emerge per quelli occasionali (dal 35,8% del 2002 al 42,2% dell'anno scorso) e per i consumi di alcolici fuori dai pasti (rispettivamente 23,1 e 26,9%).
VINCE IL VINO. Piuttosto ampia la tipologia di bevande a cui ricorrono i consumatori: primo il vino, seguito dalla birra e poi aperitivi, amari e superalcolici. I maschi guidano la classifica con il 78,3%, mentre le donne si attestano al 51,8%. L'Istat rileva inoltre che 3 persone su 4, nella popolazione tra i 25 e i 74 anni, dichiarano di aver consumato alcol nel 2012, anche in questo caso con una superiorità schiacciante dei maschi (80%, contro il 61% delle donne).
ADOLESCENTI: BEVE L'11,25% DEI MASCHI. Più allarmante appare poi la quota dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni che ha dichiarato di aver assunto alcol nell'ultimo anno: l'11,25% dei maschi e il 9,7 delle femmine. «L'Italia è un paese con consumi moderati», ha affermato l'Osservatorio permanente giovani e alcol (Opga) commentando lo studio Istat.
«I dati – ha detto il vicepresidente Michele Contel - confermano la tendenza a una generale flessione dei consumi (su base annua stabile ma su base decennale quasi -4%)» che ha segnalato «il netto calo del consumo quotidiano (-24,6% dal 2002 al 2012), soprattutto femminile ma anche maschile, oggi diffuso nella fascia degli anziani e adulti-anziani, i più esposti a una modalità di consumo potenzialmente a rischio di salute».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lettera43.it/stili-vita/abuso-di-alcol-a-rischio-75-mln-di-consumatori_4367592031.htm
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)