News di Alcologia

Riguardo all'abuso di alcol, specie tra i giovani, il Ministero della Salute e le Regioni in data odierna hanno diffuso alcuni dati che impongono una profonda riflessione visto che sono troppi nel nostro Paese i decessi causati direttamente e indirettamente dall'alcol. Secondo il Codacons, uno dei problemi da risolvere è quello relativo ai controlli ed al conseguente divieto di vendita di bevande alcoliche ai giovanissimi. Purtroppo secondo l'Associazione nei locali del nostro Paese regna l'anarchia più assoluta, ragion per cui occorre mettere in atto un vero e proprio giro di vite.
Innanzitutto, il Codacons caldeggia una "stretta" contro con le cosiddette bevande "alcopop", ovverosia cocktail che risultano essere a prima vista dei succhi di frutta ma poi contengono alcol con una gradazione pari a 5-6 gradi, e creano una forte assuefazione.
Un'altro provvedimento caldeggiato dall'Associazione è quello relativo all'innalzamento dell'età minima per la vendita di alcol, portandola da 16 a 18 anni; in più, Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, invita anche a porre un definitivo stop alla pubblicità di prodotti alcolici in linea con quanto avviene in tanti altri Paesi visto che questi spot molto spesso addirittura lanciano messaggi quasi ad enfatizzare effetti positivi dall'assunzione di alcol.
D'altronde i dati del Ministero e delle Regioni parlano chiaro: c'è una tendenza crescente al consumo di alcol fuori dai pasti e con frequenza all'abuso nel 9,4% dei casi; e per quanto riguarda i giovani, se in Europa i giovani entrano mediamente a contatto con l'alcol a 14,6 anni, in Italia l'età media scende a 12,2 anni.
Allarmante è poi il "binge drinking", con il 34% dei consumatori di alcol che lo pratica, ma allo stesso modo preoccupa l'aumento di donne che consumano alcol in maniera più o meno regolare; non a caso, a livello ospedaliero sono aumentati nel nostro Paese i casi di ricoveri di donne affette da patologie legate all'abuso di alcol.