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Acetaldeide ed Etanolo: piaceri e dolori del meccanismo d'azione dell'alcol

Acetaldeide ed Etanolo: piaceri e dolori del meccanismo d'azione dell'alcol

ACETALDEIDE ED ETANOLO: PIACERI E DOLORI DEL MECCANISMO D'AZIONE DELL'ALCOL
G. Muggironi, G.R. Fois, M. Diana


Introduzione
Una teoria che ha acquisito rilevanza negli ultimo anni sostiene che le proprietà rinforzanti dell’alcol non siano prodotte dall’Etanolo per se, ma potrebbero dipendere dall’azione dei metaboliti dell’Etanolo all’interno del sistema nervoso centrale (CNS) (Correa et al., 2012; Deitrich, 2004; Quertemont et al., 2005c).
Questa teoria propone l’Etanolo come pro-farmaco e il metabolismo dell’etanolo ad acetaldeide all’interno del SNC potrebbe mediare molti, se non tutti, gli effetti centrali dell’Etanolo (Quertemont et al., 2005a).
Le proprietà rinforzanti dell’alcol sono probabilmente indotte dall’Etanolo e dai suoi metaboliti attraverso una complessa serie di effetti periferici e centrali. Inoltre una migliore comprensione del contributo dei metaboliti alle proprietà rinforzanti dell’alcol è indispensabile per lo sviluppo di nuove ed efficaci terapie per il trattamento dell’alcolismo.


Breve storia dell’Acetaldeide e dell’alcolismo
L’acetaldeide è stata per diverso tempo considerata un composto esclusivamente tossico e in virtù delle sue proprietà avversive è stata utilizzata nella terapia dell’alcolismo (Suh et al., 2006; Diana et al., 2003).
L’aumento dei livelli ematici di acetaldeide causano una serie di tipici effetti conosciuti come ‘flushing syndrome’ (Suh et al., 2006) ed includono sindromi ansiose, malessere, arrossamento del volto, aumento della frequenza cardiaca, sonnolenza (Escrig et al., 2012). Hald e Jacobsen, nel 1948, riportarono sintomi avversi simili, in seguito al trattamento con disulfuram (tetraetil-tiouramdisulfide) e consumo di alcol, suggerendo in tal modo che il blocco dell’enzima aldeide deidrogenasi (ALDH) possa determinare un aumento dei livelli ematici di acetaldeide, che a sua volta, indurrebbe gli effetti avversivi.
Il disulfiram o Antabuse è stato il primo farmaco approvato per il trattamento dell’alcolismo dalla Food and Drug Administration statunitense.
L’azione farmacologica principale del disulfiram coinvolge la ALDH che è responsabile della conversione dell’acetaldeide in acetato.
Il disulfiram inibisce ALDH e quindi aumenta la concentrazione di acetaldeide.
La maggior parte degli effetti avversivi indotti dall’etanolo e potenziati dall’inibizione dell’ALDH attraverso L’azione sia del disulfiram che dalla cianammide, vengono attenuati dal 4-metilpirazolo (4-MP), un inibitore ADH (Kupari et al., 1983; Stowell et al., 1980).
In netto contrasto con questa idea, Chevens (1953) ha osservato che i pazienti trattati con disulfiram in concomitanza con basse dosi di Etanolo, non solo non manifestavano effetti avversi ma addirittura riferivano effetti piacevoli.
A sostegno di questa osservazione altri autori hanno riferito che gli inibitori ALDH possono potenziare gli effetti euforici e piacevoli di basse dosi di Etanolo (Brown et al., 1983).
Nel tempo diverse teorie hanno associato l’acetaldeide all’alcolismo (Carpenter e MacLeod, 1952; Davis et al., 1970; Griffiths et al., 1974; Myers e Veale, 1969; Walsh et al., 1970), le teorie più stridenti sostengono addirittura che l’acetaldeide sia responsabile di tutti gli effetti indotti dall’etanolo tanto da dover definire l’alcolismo più propriamente “acetaldeismo” (Raskin, 1975; Walsh et al. , 1970).


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare su "Mission" 41/2014 al seguente link: http://www.federserd.it/periodico/mission41.pdf


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)