ACI: cresce il numero di donne con problemi di alcol
ACI: cresce il numero di donne con problemi di alcol
Che rappresenti un allarme sociale è già emerso in vari studi del passato e le notizie di cronaca di tutti i giorni (e
soprattutto dei weekend) lo stanno a dimostrare. Ma sapere che quasi la metà degli incidenti stradali in Europa è da
attribuire all'abuso di alcol lascia esterrefatti. Questa purtroppo è la sintesi del rapporto della Fondazione Aci Filippo
Caracciolo ''La guida in stato di ebbrezza nel contesto internazionale'' presentato nella giornata inaugurale del terzo Forum
Internazionale delle Polizie Locali, organizzato dall'Aci a Riva del Garda. Nella non certo invidiabile classifica europea
sui sinistri stradali correlati all'abuso di bevande alcoliche, la Germania si piazza al comando con 42,1 incidenti ogni 100
mila veicoli circolanti causati dall'alcol nel 2008. Seguono Regno Unito (31,4) e Svezia (22,6). C'è poco da stare allegri
anche in Italia dove il rapporto è di 16,6 incidenti su 100 mila veicoli circolanti. E se in sei stati su dieci il numero di
incidenti con guidatori ubriachi è in calo, la tendenza italiana è al rialzo costante considerando che nel 2000 il rapporto
parlava di 10,1 incidenti (peggio di noi in Slovenia, male anche Belgio, Cipro e Svezia). Va precisato che un vero confronto
internazionale è però praticamente impossibile per la diversità dei limiti di legge e delle misure sanzionatorie.
Secondo il Presidente dell'Aci, Enrico Gelpi, il problema potrebbe essere risolto con un Codice europeo della strada che
detti le stesse regole per tutti i conducenti dell'Unione. ''I guidatori devono improntare i loro comportamenti al principio
secondo cui chi guida non beve. Con questa logica diventerebbero superflui i messaggi confusi che calcolano il numero dei
bicchieri compatibili con la guida''. Tra gli altri dati emersi dal rapporto, nel nostro Paese 9 conducenti ubriachi su 10
sono uomini e uno su tre ha meno di 28 anni, ma preoccupa la crescita di questo fenomeno tra le donne. I momenti più a
rischio sono la notte (58% degli incidenti) e i fine settimana (54%). Poco da imputare alle Forze dell'Ordine. La loro
vigilanza sulle strade italiane è fortemente cresciuta con i controlli anti-alcol aumentati del 460% negli ultimi tre anni
(1,4 milioni), ma non basta. Fino ad ora sono stati fermati soltanto il 4% dei guidatori patentati e ci sono circa 1,7
etilometri per provincia.