ACI-ISTAT: ancora troppi ragazzi ubriachi al volante
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Ogni fine settimana, sulle strade dello sballo, muoiono 13 ragazzi. In un anno, le vittime salgono a 621. Praticamente, un terzo del numero complessivo di morti under 34enni, nel 2007, a causa degli incidenti stradali: 1.752, di cui ben 1.400 di notte. E la prima causa di decessi tra i giovani. Alcool e guida veloce, le cause principali di queste stragi, specie in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna. E nonostante 9 ragazzi su 10 si dichiarino favorevoli a far guidare solo chi non beve, nella realtà dei sabati sera italiani, c'è sempre più di una persona che si mette al volante dopo avere bevuto almeno 2 bicchieri di vino o di birra: quantità di alcol sufficienti per abbassare la soglia di sicurezza alla guida. Ad anticipare numeri e storie del prossimo rapporto Aci-Istat sull'incidentalità stradale in Italia, che sarà presentato la prossima settimana, è il presidente dell'Aci, Enrico Gelpi, nel corso della premiazione del progetto "Stasera Guido Io", realizzato assieme ad Ania e Diageo, col patrocinio del ministero della Gioventù, per promuovere la figura del "guidatore designato".
Un ragazzo che decide di passare la serata senza bere, per riportare a casa gli amici. E che, secondo una ricerca Eurisko, riscuote un discreto successo, soprattutto tra i più giovani: nel 2008, era favorevole ad adottare questa pratica il 73% degli intervistati, oggi, l'84 per cento. Inoltre, quasi 3 ragazzi su 4 (il 67%) vorrebbero maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine, sia sulle strade che fuori dai locali. "Iniziamo a vedere - ha sottolineato Gelpi - una maggiore attenzione degli automobilisti rispetto alla guida in stato di ebbrezza, testimoniata, anche, dalla diminuzione delle contravvenzioni della Polizia stradale legate all'alcol: -3% nel 2008 e quasi -8% nei primi 10 mesi del 2009".
Il progressivo aumento della responsabilità tra i giovani è, inoltre, confermato, ricorda lo studio Eurisko, dal fatto che il 58% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di ritenere giusto (34%) o, addirittura, troppo alto (24%) il limite di concentrazione di alcol nel sangue previsto dalla legge per chi guida, dimostrandosi, in alcuni casi, favorevole al cosiddetto "alcol zero" al volante. Un trend rafforzato, anche, dalla riduzione della percentuale di giovani che ritengono troppo basso il tasso alcol emico di 0,5 g/litro per poter condurre un veicolo: dal 67% dei pareri contrari nel 2008 al 42% del 2009. "Massima libertà - ha dichiarato il presidente dell'Ania Sandro Salvati - nei confronti di chi vuole consumare alcolici, a patto che non ci metta mai al volante dopo averlo fatto".