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Addiction Biology: consumo di alcol e influenza sui processi motivazionali

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Studio italiano getta nuova luce sui meccanismi della dipendenza da alcol

L’etanolo è la principale sostanza psicoattiva contenuta nelle bevande alcoliche ed è anche conosciuta come principale sostanza alla base dell’alcoldipendenza. L’etanolo, stimolando l’attività elettrica spontanea dei neuroni dopaminergici nell’area ventrale tegmentale posteriore (pVTA) del cervello, stimola la trasmissione dopaminergica nella shell del nucleo accumbens e, influenzando i processi motivazionali dell’individuo, agisce sull’eziologia dell’alcolismo.

Nel cervello, mediante un enzima catalasi, l’etanolo viene convertito in acetaldeide, una molecola neuroattiva a cui per lungo tempo sono state attribuite le principali proprietà psicofarmacologiche dell’alcol. Dal momento che l’acetaldeide è una molecola altamente reattiva, un gruppo di ricerca dell’Università di Cagliari ha voluto indagare le proprietà di un’altra molecola, il salsolinolo, descritto nella letteratura come il risultato della condensazione di acetaldeide e dopamina. I ricercatori hanno somministrato etanolo, acetaldeide e salsolinolo a topolini a cui era stato iniettato un farmaco che li rendeva "privi" di dopamina, accorgendosi che, in questo caso, solo il salsolinolo era in grado di stimolare l’attività delle cellule dopaminergiche nella pVTA.

 I risultati di questo studio, pubblicati sulla rivista Addiction Biology, fanno luce sul meccanismo d’azione dell’etanolo, suddivisibile in due fasi: la prima, già nota, che vede la sua conversione in acetaldeide; la seconda che, in presenza di dopamina, vede la formazione del salsolinolo che di fatto stimola l’attività elettrica dei neuroni dopaminergici nella pVTA. Secondo gli autori, questa scoperta può aprire nuovi orizzonti nella ricerca sulle basi neurobiologiche dell’alcolismo, portando anche allo studio di nuove e più efficaci terapie.
 
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it