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Addiction Biology: il catinone sintetico MDPV crea dipendenza

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Droghe stimolanti: il catinone sintetico MDPV crea dipendenza
 
Il catinone sintetico 3,4-metilendiossipirovalerone (MDPV) eserciterebbe potenti proprietà di rinforzo. E’ quanto emerso da uno studio condotto sui ratti e pubblicato recentemente online sulla rivista Addiction Biology.
I catinoni sintetici rappresentano un gruppo di molecole strutturalmente analoghe alle amfetamine ed hanno visto la comparsa negli ultimi anni negli ambienti del consumo di droghe stimolanti. I catinoni sintetici vengono spesso commercializzati attraverso Internet o smart shop come “sali da bagno”, “fertilizzanti” ed etichettati come “non per uso umano”, ma promozionati come droghe. Tra i catinoni, l’MDPV risulta essere uno dei più noti e la sua diffusione pone problemi di salute pubblica sia in termini di tossicità che di potenziale sviluppo di dipendenza. Quest’ultimo aspetto specifico è stato indagato da M. Foster Olive della Arizone State University (USA) e collaboratori che, con una ricerca condotta su ratti, ha studiato le proprietà di rinforzo dell’MDPV. I ratti sono stati abituati ad autosomministrarsi la droga (0.05, 0.1 o 0.2?mg/kg di MDPV per infusione endovenosa) e successivamente sono stati sottoposti ad uno studio per valutare le proprietà di rinforzo della sostanza. I risultati sono stati confrontati con analoga procedura condotta con metamfetamina al posto dell’MDPV.
Dai risultati è emerso che l’MDPV attiva i circuiti cerebrali della ricompensa esercitando proprietà di rinforzo in modo analogo a quanto osservato per la metamfetamina. Secondo gli autori, queste caratteristiche suggeriscono un potenziale dell’MDPV di indurre abuso e dipendenza nell’uomo.
 
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)