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Qualità del sonno e sigarette, notti agitate per i fumatori

Nello studio, i ricercatori hanno focalizzato l’attenzione sulla qualità e sulla durata del sonno nei soggetti fumatori considerando un campione di 2.314 soggetti divisi in 1.071 fumatori e 1.243 non fumatori, valutando come fattori confondenti l’età, il sesso, la massa corporea, il livello di istruzione e di reddito, la depressione, l’ansia, l’iperattività, il deficit di attenzione, il bere alcol e lo stress. A questi fattori confondenti sono stati dati dei punteggi determinati dal Pittsburgh Sleep Quality Index. Dalle analisi si evince che i soggetti fumatori rispetto ai non fumatori hanno una prevalenza più alta di avere una cattiva qualità del sonno (28,1% vs. 19,1%; p-value<0,0001); una prevalenza più alta nel momento di addormentarsi (22% vs. 15,3%, p-value<0.0001) ed una prevalenza di sonno minore, infatti, i fumatori dormono a notte meno di 6 ore rispetto ai non fumatori (16,7% vs. 7,0%, p-value<0,0001). Non sono risultate significative l’efficienza del sonno (7,2% vs 6,1; p-value=0,299), l’uso di farmaci per dormire (1,4% vs. 0,8%; p-value=0,167) e nella attività giornaliera (11,5% vs. 10,5%; p-value=0,468). Nel campione esaminato, i diversi fattori di confondimento erano statisticamente significativi con gli elementi della prevalenza dei disturbi del sonno. I ricercatori hanno dimostrato per la prima volta una elevata prevalenza di disturbi del sonno nei soggetti fumatori rispetto ai non fumatori, anche dopo aggiustamenti per i fattori di rischio potenzialmente rilevanti.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)