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Genitori, adolescenza e uso di droghe una revisione inglese

La relazione familiare tra genitori e figli e l’età puberale sono aspetti significativi rispetto ai comportamenti adolescenziali, in grado di influenzare il consumo di sostanze stupefacenti. Un team di ricercatori dell’Università di Cardiff (UK), si è proposto di analizzare la reciproca influenza di tali fattori sugli adolescenti conducendo una revisione sistematica della letteratura sulle interrelazioni tra contesto psicosociale familiare, età puberale e uso di sostanze. Rispetto ai circa 700 studi individuati, solo 58 sono stati inclusi nella rassegna, classificati in 4 categorie (età puberale e uso di sostanze, relazioni familiari e uso di sostanze, età puberale e relazioni familiari, età puberale, relazioni familiari e uso di sostanze).  Dall’esame degli studi è emerso che uno sviluppo precoce, sia per i maschi che per le femmine, rappresenta un alto fattore di rischio per l’uso di droghe rispetto ai coetanei con sviluppo puberale normale o tardo. Le relazioni familiari, invece, avrebbero un maggiore impatto sulle adolescenti rispetto ai coetanei maschi. In particolare, un rapporto disaffettivo con la madre e alti livelli di ostilità aumenterebbero il rischio di usare sigarette, mentre un ridotto controllo genitoriale favorirebbe il consumo di sostanze negli adolescenti. Inoltre, dinamiche familiari negative durante l’infanzia favorirebbero uno sviluppo precoce nelle femmine, ma non nei maschi, fattore correlato ad un maggior rischio d’uso di sostanze. Al contrario, un ambiente familiare supportivo e coinvolto svolge una funzione protettiva rispetto all’influenza esercitata dal gruppo dei pari devianti. Adolescenti che vivono in un ambiente familiare disfunzionale e con uno sviluppo precoce possono rappresentare un gruppo ad alto rischio, secondo gli autori, e beneficerebbero di interventi di prevenzione rispetto all’uso di sostanze.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)