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Addiction: La Nuova Zelanda mette in campo nuove strategie politiche contro l'alcol

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La Nuova Zelanda mette in campo nuove strategie politiche contro l’alcol

Uno studio neozelandese ha esaminato le risposte dei governi locali, su tre livelli (città rurale, città di provincia e città metropolitana) alle domande legate ai problemi alcol-correlati, identificando i fattori che influenzano lo sviluppo delle politiche socio-sanitarie ed i conseguenti provvedimenti in materia di alcol.La Nuovo Zelanda ha un sistema di governo su due livelli, uno centrale ed uno locale che ha funzioni rimesse da quello centrale.La raccolta dati è avvenuta tramite interviste ai decision maker delle tre diverse Comunità oggetto dello studio nonché attraverso lo studio dei documenti ufficiali prodotti dai governi locali, l’analisi attraverso due diverse strutture concettuali, il modello dei flussi di Kingdon ed il modello degli stakeholder.I risultati emersi alla proposta di adottare restrizioni all’uso di alcol hanno generato, secondo il modello di Kingdon un aumento della probabilità di cambiare la politica da applicare nelle comunità rurali e metropolitane mentre la classe politica della città provincialenon era favorevole all'adozione di restrizioni di alcol, ciò è stato imputato alla scarsa considerazione del problema considerato non significativo per la comunità. Il modello degli stakeholder ha evidenziato differenze tra le tre comunità in termini di potere sull'agenda programmatoria, in particolare la presenza di lobby di particolare forza economica (e non solo) è in grado di influenzare notevolmente i programmi elettorali che risultano sull’argomento particolarmente vaghi.Le possibili soluzione proposte per far adottare politiche più restrittive sull’alcol è aumentare l’indipendenza delle governance locali dai lobbisti nonché ampliare i poteri locali in materia, ciò sarebbe possibile attraverso la devoluzione di poteri dal governo centrale.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)