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Addiction: news evidences from neuroimaging and Brain Stimulation, il ruolo delle neuroimmagini nel trattamento delle dipendenze

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Dipendenze, neuroimmagini e stimolazione cerebrale in congresso a Verona

Esplorare il ruolo delle neuroimmagini e delle possibili tecniche di stimolazione cerebrale nell’ambito della dipendenza da sostanze, per poter supportare gli operatori e i ricercatori a comprendere, investigare, gestire e curare meglio la grave malattia della dipendenza: ecco i temi che verranno analizzati durante il 3º congresso internazionale Addiction: news evidences from neuroimaging and Brain Stimulation, che si svolgerà domani, 13 novembre, a Verona presso l’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia.
Organizzato dal Dipartimento politiche antidroga, la cui delega è affidata al ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, in collaborazione con il Nida (National institute on drug abuse), l’Unoc (United nations office on drugs and crime) ed il Dipartimento delle dipendenze Ulss 20 di Verona, il convegno rientra nell’ambito dell’accordo internazionale di collaborazione scientifica tra il Dpa e il National institute on drug abuse (Nida) degli Stati Uniti siglato a Roma nel luglio del 2011. Durante questo accordo, infatti, è stato definito un obiettivo che riguarda la promozione e la realizzazione di studi e ricerche applicate nel settore delle neuroscienze delle dipendenze, ed in particolare del neuroimaging.
«È ampiamente documentato – spiega Giovanni Serpelloni, capo del dipartimento politiche antidroga – che le droghe agiscono sulle strutture e i sistemi cerebrali alterando le funzioni neuropsicologiche associate. Le diverse tecniche di neuroimmagine hanno dato un grande contributo nell’identificare le basi neurobiologiche della dipendenza da sostanze e nello spiegare i deficit riscontrati nel consumatore di droghe (ad esempio, alterazione del sistema dopaminergico della gratificazione, dei processi decisionali e deficit di controllo prefrontale sui comportamenti, ecc.). Il congresso sarà l’occasione per capire come queste tecniche riportano evidenze che possono condurre a nuovi modelli interpretativi e, sulla base di questi, a nuovi modelli di diagnosi, cura e riabilitazione»
L’evento, al quale parteciperanno diversi relatori di fama nazionale e internazionale come per esempio Nora Volkov, direttore del Nida, ha l’obiettivo di offrire ai professionisti che operano nell’ambito delle dipendenze, sia dei servizi pubblici che del privato sociale, e ai ricercatori che lavorano nell’ambito universitario, informazioni scientifiche sul ruolo del neuroimaging delle dipendenze nella pratica diagnostica e clinica e quali possibili prospettive tali evidenze possano comportare per il trattamento delle dipendenze.
 I lavori saranno organizzati in due momenti principali: nella prima parte della mattinata gli interventi si focalizzeranno sulla neuroimaging delle dipendenze nella pratica diagnostica e clinica, mentre nella seconda parte, durante il pomeriggio, ci saranno approfondimenti relativi alla stimolazione cerebrale nella dipendenza (applicazioni tecniche e cliniche).
A chiudere i lavori una tavola rotonda incentrata sulle esperienze nazionali con TMS nella dipendenza da alcol e da droghe.
Una delle finalità dell’iniziativa è inoltre fare il punto sui risultati di alcuni studi condotti dall’unità di Neuroscienze del Dipartimento delle Dipendenze ULSS 20 di Verona, in collaborazione con l’Unità di Neuroradiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Borgo Trento (Verona) e il DPA, nell’ambito delle neuroscienze delle dipendenze finalizzati a studiare gli effetti della droga sul cervello attraverso avanzate tecniche di Risonanza Magnetica ad alto campo.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)