Addiction Research and Theory: sport di squadra e alto rischio di consumo di alcol
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Sport di squadra e alto rischio di consumo di alcol: l'esperienza inglese
La rivista Addiction Research and Theory ha pubblicato una ricerca che confronta un ampio campione di studenti appartenenti a gruppi sportivi di Università inglesi e studenti universitari non inglesi rispetto al consumo medio di alcol al fine di calcolare il rischio di danno alcol-correlato. La ricerca si è inoltre posta l’obiettivo secondario di confrontare i livelli di consumo alcolico e i problemi collegati all’uso di alcol negli atleti delle Università inglesi rispetto alle diverse discipline e ai livelli competitivi. L’indagine cross-sezionale ha previsto l’utilizzo di questionari demografici e il test AUDIT (Alcohol Use Disorders Identification Test) permisurare il consumo effettivo di alcol su un campione di 770 studenti nonlaureati (298 maschi, 471 femmine), frequentanti 7 diverse Università inglesi. In generale emerge che gli studenti sportivi mostrano punteggi mediani al test AUDIT più alti degli studenti non sportivi. La differenza tra i 2 gruppi risulta altamente significativa (p < 0.01). Esiste inoltre una differenza significativa anche tra gli studenti sportivi appartenenti ad una squadra e studenti che praticano invece uno sport individuale; gli studenti appartenenti ad una squadra infatti mostrano punteggi più alti al test AUDIT (p < 0.01). Non emergono differenze ai punteggi del test tra atleti che competono a diversilivelli agonistici. In conclusione dallo studio emerge che i livelli di rischio correlati al consumo di alcol e i danni che ne conseguono, sono elevati negli studenti delle Università inglesi che appartengono a squadre sportive. L’appartenenza a gruppi sportivi universitari può rappresentare quindi un fattore di rischio per l’abuso di alcol. Sarebbe utile studiare la presenza di potenziali correlazioni,in questi gruppi di studenti, tra consumo di alcol, tipo di sport e livello agonistico raggiunto in modo da definire interventi mirati alla prevenzione d’uso della sostanza.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)