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Addictive behavior: fare finta di fumare aumenta il desiderio di nicotina

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Fare finta di fumare aumenta il desiderio di nicotina

Molti trattamenti di disintossicazione dal fumo di nicotina utilizzano tecniche di tipo immaginativo con l'ausilio di materiale multimediale (foto, video) come elementi che evocano il consumo della sostanza, il cui fine è di consentire una esposizione graduale allo stimolo che porti all'estinzione dei processi di ricerca della sostanza. Negli ultimi anni l’uso di tecniche di realtà virtuale ha permesso un più valido e completo metodo di investigazione della dipendenza da nicotina, arrivando a livelli di stimolazione più efficaci. Diversi studi riportano infatti l'efficacia delle tecniche di realtà virtuale nell'evocare il craving e aumentare la reattività psicofisiologica dei tabagisti. La realtà virtuale offre la possibilità di interazioni più complesse con l'ambiente rispetto alle tecniche di esposizione passiva, con la simulazione di specifici comportamenti, rappresentando un utile strumento anche per la pratica clinica. Una ricerca spagnola ha voluto investigare per la prima volta, l'applicazione della tecnica di realtà virtuale in un gruppo di 45 fumatori (maggiorenni, 10 o più sigarette fumate al giorno) nell'assunzione di nicotina, misurando il livello soggettivo di craving e la frequenza cardiaca in diversi contesti ambientali. I partecipanti venivano assegnati ad una delle tre condizioni sperimentali: 16 soggetti simulavano di fumare sigarette in un pub, 14 soggetti simulavano una partita freccette, 15 soggetti simulavano di essere solo all'interno di un pub. Le variabili dipendenti sono state misurate mediante questionari auto somministrati. I ricercatori hanno trovato che nei tabagisti simulare di fumare mediante realtà virtuale aumenta dopo solo due minuti di esposizione i livelli di craving e la frequenza cardiaca. Anche la simulazione al fumo in un pub virtuale produce un rapido aumento di desiderio al fumo dopo pochi minuti di esposizione che tende però a stabilizzarsi nel tempo. Nella condizione neutra e nel gioco simulato delle freccette non si è registrato invece nessun aumento del desiderio e della frequenza cardiaca. Il gioco rappresenta probabilmente una strategia distraente in grado di controllare il craving per il fumo. Questi risultati suggeriscono che la dipendenza da nicotina potrebbe essere associata ad una eccessiva attenzione verso gli stimoli collegati al fumo, una riduzione dell'attenzione verso questi stimoli potrebbe rappresentare un importante fattore di aiuto alla cessazione d'uso e fornire risultati promettenti nei trattamenti antitabacco.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)