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Addictive Behaviors: danni dell'alcol durante l'adolescenza

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Giovani e alcol, con la tecnica DTI i danni si vedono in 3D

Sempre più frequentemente il consumo di alcol inizia durante l’adolescenza, un periodo critico per lo sviluppo del sistema nervoso. Tra le strutture dell’organismo in via di crescita, in particolare il cervello è molto vulnerabile agli effetti nocivi dell’alcol. Sono, infatti, ben noti i deficit cognitivi associati al consumo di alcol nei giovani ragazzi, nonostante non siano ancora del tutto chiari i substrati neurali principalmente danneggiati dagli effetti neurotossici della bevanda. Recenti scoperte scientifiche ipotizzano che gli effetti dannosi siano ben documentabili mediante l’applicazione di tecniche di neuroimmagine, tra queste il Tensore di Diffusione (DTI), in grado di rilevare precocemente le alterazioni microstrutturali anche quando il cervello non sembra evidenziare anomalie strutturali macroscopiche. La sostanza bianca cerebrale sembra essere tra le strutture del cervello, quella primariamente colpita dagli effetti nocivi dell’alcol e la tecnica DTI è in grado di quantificare l’entità dei danni attraverso uno studio dell’integrità dei fasci di fibra. Sulla rivista Addicitive Behaviors alcuni ricercatori americani hanno pubblicato uno studio di revisione della letteratura, che elenca i risultati di ricerche longitudinali e  cross-sezionali con DTI circa il consumo di alcol in adolescenza e gli effetti di tale sostanza sui principali fasci di fibra. Le fibre di sostanza bianca coinvolte nel funzionamento delle abilità esecutive si sviluppano dall’adolescenza fino all’età adulta. Numerosi studi con DTI mostrano una forte correlazione tra anomalie della sostanza bianca e scarse abilità cognitive in soggetti adulti abituali consumatori di alcol. Negli adolescenti i risultati ottenuti da diverse ricerche dimostrano che l’alcol provoca una riduzione dell’integrità microstrutturale cerebrale, in particolare del fascicolo longitudinale superiore (SLF), con differenze tra i sessi. Esiste un diverso effetto dell’alcol sullo spessore corticale di maschi e femmine dei soggetti, resta da confermare tale specificità nella tossicità della sostanza anche per la sostanza bianca cerebrale. La ricerca deve quindi continuare in questo senso, per meglio comprendere il reale meccanismo neurotossico dell’alcol nell’adolescenza


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)