Addictive Behaviors: gestire lo stress per prevenire l'uso di droghe
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Australia, gestire lo stress per prevenire l’uso di droghe
Studi in letteratura riportano come elevati sintomi depressivi e ansiogeni durante l’infanzia e l’adolescenza possono essere associati ad un più alto rischio di assumere, nel corso della vita, ecstasy e alcuni consumatori riferiscono di usare la sostanza per ridurre la depressione, le preoccupazioni o per fuggire dai problemi. Alcune ricerche esaminano la relazione fra gli stili di coping – ovvero le modalità con cui una persona gestisce eventi stressanti – i sintomi umorali e le motivazioni alla base dell’assunzione di sostanze stupefacenti: obiettivo di questo specifico studio condotto dalle Università di Monash e di Melbourne (Australia) era determinare se gli stili di coping e le motivazioni per l’utilizzo di ecstasy fossero associati con i sintomi umorali vissuti dai soggetti al momento dello studio. Al campione (184 soggetti fra i 18 e i 35 anni) sono stati somministrati questionari di autovalutazione finalizzati alla misurazione della depressione, dell’ansia, degli stili di coping, dell’esposizione al trauma e delle motivazioni alla base dell’utilizzo di ecstasy.
Dai risultati è emerso come le motivazioni per l’uso di ecstasy legate al coping e le strategie di coping focalizzate sulle emozioni fossero significativamente correlate a sintomi depressivi e ansiogeni. Le strategie di coping focalizzate sulle emozioni sono risultate mediare a loro volta sia la relazione fra l’aver vissuto un trauma e gli attuali sintomi ansiogeni, sia la relazione fra i recenti eventi stressogeni e gli attuali sintomi depressivi. I ricercatori affermano, in conclusione, come sia fondamentale da un lato attivare interventi mirati rispetto alle motivazioni alla base dell’assunzione di ecstasy, dall’altro fornire una formazione sulle strategie di coping per imparare a gestire gli eventi stressanti, soprattutto per le persone affette da depressione e ansia e prevenire dunque il consumo di sostanze psicoattive.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)