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Nuove strategie di trattamento contro l’abuso di alcol nelle donne

Le conseguenze negative associate al consumo di alcol esistono in un range che va da nessuna conseguenza a gravi conseguenze. Sebbene la maggior parte degli interventi di trattamento si concentri su individui con conseguenze negative più gravi, questa parte della popolazione rappresenta comunque la minoranza di individui con disturbi connessi al consumo di alcol. Infatti, la maggior parte di coloro che abusa di alcol non soddisfa i criteri relativi ad una grave dipendenza. Questa parte di popolazione rappresenta un gran numero di persone che potrebbero beneficiare di interventi di prevenzione primari e secondari, compresi i trattamenti che si concentrano principalmente sulla moderazione del consumo di alcol.
Secondo gli studiosi, una categoria particolarmente a rischio sarebbe quella delle donne. Per tale studio sono state dunque prese in esame 144 donne, di età dai 21 anni in su, che avessero bevuto almeno 15 bicchieri di alcol a settimana o che avessero consumato almeno 6 o più bevande alcoliche due giorni a settimana, iscritte ad interventi contro l’abuso moderato di alcol.
Le pazienti dopo aver seguito un trattamento per la durata di 10 settimane, sono state poi monitorate per i 18 mesi successivi. Dai risultati è emerso che la frequenza di base di un consumo pesante di bevande alcoliche e la frequenza di base di astinenza/ridotto consumo di alcol, non riportavano risultati positivi durante il trattamento. Nel periodo di follow up, invece, il consumo di alcol era diminuito; tuttavia coloro che avevano effettuato sessioni di richiamo, avevano avuto risultati più efficaci durante la prima fase di follo up.
Questi dati indicano che l’uso di strategie efficaci di riduzione del consumo di alcol sono predittive di un successivo ridotto consumo solo nel periodo di immediato post-trattamento e solo per i consumatori più accaniti. La ricerca futura è dunque necessaria per specificare ulteriori strategie e interventi volti a favorire la buona riuscita delle stesse a lungo termine.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)