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Addio dieta mediterranea, in Italia troppo fumo e alcol

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Secondo il rapporto "Osservasalute 2008" alimentazione povera di verdura, frutta e pesce, consumo di alcool in eccesso, fumo e scarsa attività fisica rappresentano il 60% delle cause di mortalità in Italia. In Sicilia e Campania il tasso più elevato di decessi provocati da malattie cardiovascolari
SuperAbile 05 marzo 2009
ROMA - Addio dieta mediterranea, gli italiani non "mangiano sano", fumano e bevono troppo. A rilevarlo è il rapporto Osservasalute 2008 giunto alla sesta edizione e presentato ieri mattina al policlinico Gemelli di Roma da Walter Ricciardi, coordinatore del rapporto e direttore dell'Istituto di Igiene alla facoltà di Medicina della Cattolica, e Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione aziendale alla facoltà di Economia dello stesso ateneo. La popolazione italiana sta acquisendo sempre di più stili di vita scorretti: "Alimentazione povera di verdura, frutta e pesce, consumo di alcool in eccesso, soprattutto fra i giovani, fumo e scarsa attività fisica - afferma Ricciardi - rappresentano il 60% delle cause di mortalità in Italia. In questo contesto, spicca il dato relativo a Sicilia e Campania dove si registra il tasso più elevato di decessi provocati da malattie cardiovascolari". Per quanto riguarda il rapporto degli italiani con il cibo, dal confronto dei dati raccolti nelle precedenti indagini, emerge che la percentuale di persone in sovrappeso è cresciuta progressivamente, passando dal 33,5% (rapporto 2005) al 33,6% (2006) per salire ancora al 34,6% fino al dato attuale del 35%. Lo stesso trend si registra per l'obesità: si è passati dall'8,5% al 10,2%. La percentuale di uomini in sovrappeso è quasi il doppio rispetto a quella delle donne (43,8% contro 26,8%). Le regioni del Sud presentano la prevalenza maggiore di persone in sovrappeso, con il massimo del 40,4% della Basilicata fino ad arrivare al 37,9% della Calabria, e di obesi, con il picco maggiore in Campania (11,2%). Dal rapporto risulta, inoltre, che gli italiani sono troppo sedentari: solo il 20,5% dichiara di praticare uno o più sport nel tempo libero e le persone che non svolgono alcuna attività sportiva sono il 41,1%. In aumento anche il consumo di bevande alcoliche: il consumo a rischio nella classe di età 11-18 anni risulta più elevato della media nazionale in 9 regioni per i ragazzi e in 11 per le ragazze, con il valore di prevalenza più elevato registrato per entrambi i sessi nella Provincia Autonoma di Bolzano (maschi 39,3%, femmine 27,1%). "Ciononostante- afferma Ricciardi- l'aspettativa di vita degli italiani cresce ed e' maggiore nelle donne, un fenomeno che si è consolidato negli ultimi due-tre anni".