Adolescenti e alcol: allarme del tossicologo Gallimberti
GIOVANI E ALCOL, DATI ALLARMANTI
Coma etilici al Capodanno degli adolescenti. Il tossicologo Gallimberti: «Alto il rischio dipendenza»
Giù un drink dopo l’altro. Il primo per imitare l’amico, il secondo perché la sensazione è piacevole, il terzo e il quarto senza sapere neanche più bene il motivo. E’ accaduto alle due sedicenni padovane che durante la festa di Capodanno, all’ex Black and White, si sono spinte oltre il limite finendo la serata in ospedale in coma etilico. Inesperienza e curiosità fanno dell’alcol un gioco pericoloso. All’interno del locale migliaia di ragazzini sono stati trovati a fumare e bere senza controllo, tantissimi quelli che si erano sentiti male arrivando a vomitare ovunque.
A Padova il 60% dei ragazzi e il 50% delle ragazze tra i 10 e 13 anni hanno bevuto alcolici almeno una volta. Sono i recenti risultati del progetto di prevenzione Pinocchio, a cura dell’associazione Genitori Attenti, che prende in esame un campione di 1500 ragazzi padovani. Già alle medie il 6% beve regolarmente nei fine settimana. E il 3% ha ingurgitato almeno una volta cinque drink in una serata.
«Sono questi i ragazzi a rischio coma etilico» spiega Luigi Gallimberti, psichiatra e tossicologo dell’Università di Padova; «Sempre più spesso i giovani associano gli energy drink all’alcol. Si tratta di bombe pericolose cariche di eccitanti che fanno passare apparentemente lo stordimento tipico dell’ubriacatura, così il ragazzo continua a bere e l’alcolemia sale, quando arriva a due grammi per litro il cervello va in coma». Il coma etilico sopraggiunge quando l’alcol diventa un veleno, la quantità nel sangue è troppo alta e il corpo non è più in grado di smaltirla. Nei casi più gravi questa condizione può portare ad arresto cardiaco o respiratorio.
Ogni mese varcano le porte del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova almeno cinque minori in gravi condizioni. E sul perché si arrivi così presto al consumo di alcol, l’esperto non ha dubbi: «Le ipotesi socio-psicologiche e i luoghi comuni non portano da nessuna parte: un ragazzo è portato a riprovare un’esperienza piacevole. Oggi però i giovanissimi hanno a disposizione denaro con uno scarso controllo sociale e familiare. In commercio poi ci sono bevande dolci e colorate a basso contenuto alcolico, molto appetibili per loro. Il ragazzo non beve perché ha problemi ma perché è messo nelle condizioni di farlo senza filtro».
Secondo le stime un ragazzo su otto, tra i 15 e 19 anni, rischia di sviluppare una dipendenza nella vita. «La situazione è destinata a peggiorare perché, a parte scandalizzarsi, si fa poco per risolverla dal punto di vista pratico. Nell’ultimo mese ho avuto in cura quattro ragazzini di 13, 15, 16 e 17 anni per dipendenza da Thc, alcol e altre sostanze. Non avevo mai visto nulla del genere, durante la mia carriera i pazienti che giungevano con problemi di dipendenze avevano dai 30 anni in su» conclude Gallimberti.
(...omissis...)
Elisa Fais
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/01/03/news/giovani-e-alcol-dati-allarmanti-1.10601962
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)