Adolescenti e comportamenti a rischio
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Adolescenti e comportamenti a rischio
Le ricerche effettuate dalla Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e dall’Associazione Laboratorio Adolescenza offrono l'oocasione di addentrarci nel mondo degli adolescenti di oggi. Grazie al contributo della dottoressa Giorgia Aloisio, psicologa e psicoterapeuta operante a Roma, approfondiamo il delicato tema dei comportamenti a rischio che possono presentarsi durante la fase dell’adolescenza.
A questa età, l’individuo prosegue il processo di emancipazione iniziato molto tempo prima con la nascita, quindi con la vera e propria separazione fisica dalla madre: durante questi anni, i ragazzi desiderano mettersi in gioco anche praticando comportamenti rischiosi che in passato non avevano mai sperimentato o che magari avevano addirittura contestato agli adulti. Fino a qui non c’è nulla di strano, come ci ricorda Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria: adolescenza è anche questo, ognuno di noi può ricordarlo senza grandi sforzi mnemonici.
Gli adolescenti, spesso iniziati da altri coetanei più scaltri, provano a bere alcolici, a fumare, a guidare motorini e automobili: dalla ricerca Adolescenti e socialità emerge che oggi questo tipo di comportamenti avviene anticipatamente rispetto a quanto non accadesse in passato. I ragazzi sono più precoci e a tratti anche più spericolati nelle loro incursioni nel mondo del proibito: il 52,2% ha sperimentato una guida eccessivamente sportiva in motorino o in bici, il 18% non utilizza il casco, addirittura il 75% non allaccia le cinture di sicurezza in auto, il 44% beve vino, il 47% birra, il 27% superalcolici, il 20% fuma, il 6,5% ha sperimentato la cannabis. Il 45% degli intervistati ha fatto a botte, il 35% non ha pagato il biglietto sui mezzi pubblici, il 32% ha sporcato luoghi pubblici, il 20% ha fatto graffiti sui muri, il 19,8% ha rubato un oggetto in un negozio, il 5% ha avuto rapporti sessuali senza alcun tipo di precauzione.
Sembra che questi dati si confermino per tutti gli adolescenti italiani, con una leggera prevalenza a compiere azioni devianti da parte dei ragazzi che abitano nel Nord-ovest e nelle isole della nostra penisola. La Società Italiana di Pediatria si sta inoltre occupando di un fenomeno nuovo che oggi si sta sempre più diffondendo tra gli adolescenti: il cyberbullismo o bullismo elettronico, che consiste nel molestare l’altro tramite l’uso delle nuove tecnologie, quali videocamera, internet, chat, e-mail, sms. In questo modo, i ragazzi mettono in atto comportamenti fastidiosi e minacciosi, spesso riuscendo a restare nell’anonimato e generano forti pressioni psicologiche sulle loro vittime: a volte, gli individui più fragili si sentono indotti a comportamenti che possono sfociare in atteggiamenti autolesivi, a volte anche letali (suicidio o atti parasuicidari). La rapidità con la quale è possibile compiere atti di cyberbullismo rende questa pratica ancora più diffusa e soddisfacente per chi la agisce.
Nonostante non si possa ancora propriamente parlare di antisocialità prima della maggiore età, quando il rischio diventa eccessivo e frequente è il caso di porre maggiore attenzione al messaggio che i giovani ci inviano e di provare a essere più empatici e vicini nei loro confronti, per decodificarne le richieste e tentare di dare risposte adattative ai loro bisogni di sperimentazione. È sempre bene focalizzare l’attenzione sulla difficoltà che i ragazzi mostrano nella gestione degli impulsi (aggressivi, in particolare, ma non solo): alcune linee d’intervento che si sono rivelate proficue nelle attività con gli adolescenti consistono nello stimolare i ragazzi a verbalizzare certi stati d’animo frequenti a questa età, disincentivando l’azione istintiva, mirando a sviluppare la progettualità e la capacità di mentalizzazione.
http://www.sanihelp.it/news/18246/adolescenti-comportamenti-rischio/1.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)