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Adolescenti e rischio dipendenze, il ruolo degli stimolil esterni: parla il dr. Mencacci

Adolescenti e rischio dipendenze, il ruolo degli stimolil esterni: parla il dr. Mencacci

GIOCHI, MENCACCI: ADOLESCENTI A RISCHIO DIPENDENZE. ATTENZIONE A STIMOLI ESTERNI
Il direttore del Dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli: Pubblicità? è questione di etica

"Finalmente è stato tolto il velo che copriva una situazione drammatica per i malati e i loro familiari. La dipendenza da gioco d’azzardo patologico è stata riconosciuta in quanto tale e quindi le persone soggette devono essere inserite precocemente in un percorso di cura adeguato”. A parlare è Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli - Milano e presidente Società Italiana di Psichiatria che spiega al VELINO quanto sia grande il rischio che corrono i giovani nel cadere nel tunnel della dipendenza.


“I giovani attraversano nel corso dello sviluppo e della maturazione del sistema nervoso centrale alcune fasi specifiche tra cui figurano anche dei momenti critici. Ci sono delle finestre all'interno delle quali c'è una tendenza a sviluppare dipendenze. Ci sono delle aree celebrali – prosegue Mencacci - che rimangono specificatamente più sensibili nel passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza fino alla completa maturazione celebrale che avviene intorno ai 24-25 anni. Queste rimangono sensibili a tutti i tipi di dipendenza sia con sostanza che senza sostanza. L’importante è sapere che superate queste ‘strettoie’ il rischio si riduce”. Secondo Mencacci, da evidenziare è il tema della “rapidità della soddisfazione”.


“Quello che poteva essere ottenuto in tempi lunghi oggi può essere ottenuto in temi rapidissimi”, spiega. “Fino a poco tempo fa pensavamo che le dipendenze fossero solo quelle derivanti da sostanza, in realtà abbiamo scoperto che ogni cosa può dare dipendenza. Dobbiamo capire che il nostro cervello si adatta e si plasma a seconda dell’ambiente che lo circonda. Di conseguenza gli stimoli che provengono dall'ambiente lo aiuteranno a dirigersi verso una autostrada oppure a incamminarsi lungo un viottolo in salita”.


A fronte di questo che ruolo ha la pubblicità al gioco d’azzardo nello “stimolare” i più giovani? Soprattutto quando a farla sono personaggi pubblici amati dagli adolescenti, come i calciatori? “ Sicuramente questo crea un problema di carattere etico”, precisa Mencacci. “Ma quello che è alla base anche della disaffezione dello studio, della cultura e della suola è che i personaggi famosi non portano con loro un percorso educativo. Tutto ci spinge a consumare in tempi rapidi, in tutti i campi: dall'alimentazione, alle scene di violenza e analogamente tutto cio che è gioco. Quando questo si trasforma poi in patologia, la persona si perde”.


Per il professore di Neuroscienze si tratta di una sorta di “bulimia che si attua nella continua ricerca di emozioni forti. Una bulimia emotiva che si esplicita in tante strade, da quelle offerte dal web, a quelle relative allo shopping compulsivo, fino al gioco. Questo ci fa comprendere quanto il centro che abbiamo a livello cerebrale centrale, il decision making, funzioni poco”.


(...omissis...)


di Edoardo Spera


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ilvelino.it/it/article/2015/09/23/giochi-mencacci-adolescenti-a-rischio-dipendenze-attenzione-a-stimoli-/11fd7250-dd3a-449e-b7e9-870af94382d1/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)