Adolescenti e uso di marijuana come automedicazione
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Un nuovo trend d'uso di marijuana non per scopi ricreazionali, bensì con l'intento di alleviare disturbi fisici e psichici di varia natura, si sta diffondendo in alcune fasce della popolazione giovanile. Un'indagine condotta presso la University of British Columbia in Canada e pubblicata su Substance Abuse Treatment, Prevention, and Policy, descrive le ragioni che spingono alcuni adolescenti ad utilizzare marijuana per scopi terapeutici e le loro convinzioni rispetto ai benefici e ai rischi derivanti dall'uso di questa sostanza. L'Indagine ha coinvolto giovani consumatori abituali di marijuana, di età compresa tra i 13 - 18 anni e che utilizzano marijuana per alleviare disturbi d'ansia, del sonno, depressione, situazioni di stress e dolore fisico. I giovani intervistati prendono le distanze dai coetanei che utilizzano marijuana per scopi ricreazionali, ed enfatizzano il fatto di non essere stati in grado di trovare altre soluzioni ai propri problemi di salute. La maggior parte non si dimostra preoccupata per i rischi associati all'uso di marijuana, sostenendo che il loro uso di marijuana non è "eccessivo" e che il loro utilizzo rientra nella "normalità".
Questa sostanza viene considerata come l'unica valida alternativa dagli adolescenti che hanno problemi di salute e che non sono riusciti ad ottenere risultati soddisfacenti con i trattamenti terapeutici, o che non hanno un adeguato accesso al sistema sanitario. Tuttavia questi stessi giovani risultano poco informati sui rischi per la salute connessi all'uso, ai rischi di incorrere in sanzioni legali e sull'uso terapeutico dei cannabinoidi.