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Adolescenti e vulnerabilità alle droghe: sotto studio il ruolo della alterazioni cerebrali

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Adolescenti e vulnerabilità alle droghe: alterazioni cerebrali sotto esame

Fonte: Biological Psychiatry

Titolo originale e autori: Cheetham A, Allen NB, Whittle S, et al. Orbitofrontal volumes in early adolescence predict initiation of cannabis use: a 4-year longitudinal and prospective study. Biol Psychiatry. 2012 Apr 15;71(8):684-92.-


La corteccia orbitofrontale (OFC) è un'area cerebrale coinvolta nei processi decisionali e di controllo del comportamento. Alcuni ricercatori hanno individuato in questa area delle anomalie strutturali che spiegherebbero la vulnerabilità individuale all'uso di cannabis.
Lo studio longitudinale, svolto da Cheetham e colleghi della University of Melbourne, è stato pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry. I ricercatori hanno indagato, per la prima volta, se adolescenti che hanno iniziato precocemente a fare uso di cannabis, presentassero alterazioni strutturali nel cervello prima di cominciare a consumare la sostanza. A tale scopo, è stata effettuata una risonanza magnetica strutturale e un'analisi morfometrica dell'amigdala, dell'ippocampo, della corteccia orbitofrontale e di quella cingolata anteriore su 121 ragazzi di 12 anni. Dopo 4 anni è stato fatto un follow-up per rilevare il consumo di cannabis: 28 dei partecipanti, di cui 16 femmine, avevano iniziato a fare uso della sostanza. Dall'analisi dei dati è emerso che il minor volume nella OFC all'età di 12 anni è risultato predire l'inizio del consumo di cannabis prima dei 17 anni.
Questi dati forniscono evidenza del fatto che alcune alterazioni cerebrali osservate nei consumatori di cannabis potrebbero essere state presenti anche prima dell'esposizione alla sostanza, e suggeriscono che alterazioni strutturali nella OFC potrebbero contribuire alla vulnerabilità alla cannabis. Inoltre, lo studio supporta la recente scoperta che i cambiamenti strutturali nell'amigdala e nell'ippocampo sono causati dall'esposizione cronica alla cannabis.
Secondo gli autori, sebbene questi risultati abbiano importanti implicazioni nella comprensione dei predittori neurobiologici del consumo di cannabis, sono necessarie ulteriori ricerche per capire la loro relazione con l'uso problematico in età adulta e il passaggio ad altre sostanze.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)