Adolescenti, sessualità ed alcol: considerazioni
Adolescenti, sessualità ed alcol: considerazioni
La nostra epoca è caratterizzata dall'assenza di educazione sessuale, dall'assenza di formazione ed informazione
psico-sessuologica e, molti adolescenti, si trovano ad esperire ansiogene e fallimentari esperienze sessuali.
Alcuni dei miei pazienti, adolescenti e non, mi partecipano di adoperare l'alcol come disinibitore del comportamento
sessuale. L'alcol, nell'immaginario collettivo, viene associato a proprietà quasi terapeutiche per disagi relazionali, gli
vengono attribuite caratteristiche ansiolitiche e, spesso antidepressive, in quanto la sua assunzione, in una prima fase,
diminuisce le ansie e le difficoltà sessuali e relazionali.
Quale compito svolge l'alcol, in special modo sotto le lenzuola?
L'assunzione di moderate quantità di alcol, in un primo momento, leniscono l'ansia da prestazione, il soggetto si percepisce
più sereno e spregiudicato, vive apparentemente meglio la propria corporeità e sensorialità, non teme di fare cattiva figura
in posizione orizzontale, obnubila il rapporto con un'immagine corporea non sempre adeguata e, sembra facilitare l'accesso al
mondo delle fantasie erotiche, anche le più recondite.
In special modo nella popolazione giovanile, abitata da un'assenza totale di regole comportamentali e da un'assenza di
educazione emozionale e sessuale, l'alcol viene adoperato, come antidepressivo o, per migliorare le prestazioni sessuali in
occasioni emozionalmente impegnative o sconosciute.
In una prima fase dell'assunzione, evita l'auto osservazione (spectatoring), attitudine mentale fortemente disfunzionale per
la sessualità e, allontana temporalmente il possibile giudizio critico, di un super-io troppo rigido o ingombrante, altro
elemento devastante per la vita sessuale.
Nel tempo, per poter ottenere gli stessi effetti "terapeutici", i miei pazienti, mi partecipano di dover incrementare le dosi
di alcol, in quanto le quantità pregresse non sono più bastevoli. Questa crescita esponenziale di quantità di alcol, crea un
quadro di tossicità, rischio di dipendenza da alcol e, riduce la facilità e la possibilità ad accedere alla fase
dell'eccitazione e della risposta orgasmica. Il tempo e la costanza nell'assunzione, vanifica il presunto " effetto benefico
e terapeutico". Per quanto riguarda gli adolescenti, ottimale sarebbe poter fugare ogni dubbio o perplessità in materia di
sessualità con un clinico, che possa fornire elementi di realtà sia sulle paure associate alla sessualità, che sui falsi miti
che ruotano attorno all'assunzione di alcol.
Per gli adulti, è un ambito più complesso e sfaccettato, sia sul piano diagnostico, che poi terapeutico. Ottimale sarebbe
effettuare una corretta diagnosi psicologica sul rapporto con l'alcol, se trattasi di dipendenza o, svolge l'errata funzione
di antidoto alla noia o all'ansia. L'approccio terapeutico successivo è indubbiamente una psicoterapia, che consente di
comprendere le reali motivazioni che hanno spinto il paziente alla bottiglia e, lenire e colmare, con elementi terapeutici il
vuoto esistenziale, pregresso all'assunzione di alcol e, mantenuto in vita dall'alcol stesso.
Dottoressa Valeria Randone
www.valeriarandone.it