Adolescenti tra droghe e alcol: tentazioni e prevenzione
ADOLESCENTI TRA DROGHE E ALCOL: TENTAZIONI E PREVENZIONE
Il ruolo di iniziative territoriali efficaci
Se n'è parlato durante la seconda giornata del convegno sulle Dipendenze organizzato dal Centro Studi Erickson di Trento. Gian Paolo Guelfi sottolinea come sia stata un'occasione per riaprire un dibattito costruttivo su questo settore in trasformazione.
«L’adolescenza è un’età critica per l’uso di sostanze: si stabilisce un comportamento che può perdurare tutta la vita. Quindi bisogna fare attenzione, anche se non si deve commettere l’errore di patologizzare questo periodo dell’esistenza». È questo uno dei messaggi lanciati da Stefano Vicari, neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, in occasione della seconda giornata del convegno “Dipendenze – Innovazioni per dirigenti e operatori” organizzato dal Centro Studi Erickson di Trento e al quale hanno partecipato oltre 150 esperti da tutta Italia.
L’impatto delle sostanze in adolescenza è sicuramente significativo. E l’età del primo contatto tra i ragazzi e le droghe è sempre più precoce. «Non ho dati scientifici in merito, ma in base alla mia esperienza posso dire che avviene già dalla prima media. E nell’ultimo anno e mezzo sono sempre più i ragazzi con disturbi del comportamento, spesso legati anche all’uso di sostanze, che si rivolgono a noi», ha sottolineato Vicari. «L’abuso di cannabis – ha proseguito – è uno dei fattori di rischio più importanti per la comparsa di un esordio psicotico negli adolescenti. Tra i ragazzini che fanno un uso ripetuto di cannabinoidi raddoppia il rischio di avere disturbi psichici a distanza di qualche anno». E c’è un aspetto da non trascurare: i principi attivi di oggi sono anche 30 volte più forti rispetto alle “canne” degli anni Settanta. Con effetti che possono essere devastanti. In quest’ottica è indispensabile fare prevenzione. Antonella Costantino (Ospedale Maggiore Policlinico di Milano) ha ribadito quanto sarebbe importante «unire strategie condivise di promozione della salute, invece di agire in maniera scoordinata. Bisognerebbe collegare l’attività di prevenzione sull’uso di droghe alla sensibilizzazione sui disturbi psichiatrici».
A proposito di prevenzione: come la si può fare in maniera efficace? E soprattutto dove? Si è cercato di rispondere anche a queste domande non banali. Roberta Molinar, ricercatrice dell’Università del Piemonte Orientale, ha precisato innanzitutto che «la prevenzione non è a prescindere funzionale e funzionante e per questo è importante valutarla». Il problema è che in Italia, su 1.500 interventi di prevenzione della salute con gli adolescenti, solo 15 sono stati valutati. Quindi c’è molto da lavorare su questo versante anche perché, ha ribadito Molinar «si parla spesso di buone pratiche, ma non significa necessariamente che siano efficaci. Fare cose nuove infatti non vuol dire fare meglio, ci possono essere effetti indesiderati che andrebbero presi in considerazione». Quindi è intervenuto Peter Koler del Forum Prevenzione di Bolzano, che dal suo punto di vista ha spiegato quanto sia importante l’attività sul territorio. «L’aspetto fondamentale della prevenzione è l’azione in rete, perché da sola non può funzionare. Va fatta coinvolgenti le istituzioni, le realtà del territorio, comunicando nel modo giusto, rafforzando la presenza sul campo, in strada. Solo così si possono avere risultati positivi a lungo termine». Infine Gabriella Zanone, con una lunga esperienza al SerT di Genova, ha affermato che «per fare prevenzione ci vuole anche un po’ di creatività» e che i luoghi non sono solo fisici. «Il luogo della prevenzione – ha concluso – è la testa di ogni adulto che entra in relazione con degli adolescenti e decide di misurarsi nella relazione educativa. Se c’è questo prerequisito fondamentale, tutti i luoghi possono essere i luoghi della prevenzione».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lavorosociale.com/archivio/n/articolo/adolescenti-tra-droghe-e-alcol-tentazioni-e-prevenzione
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)