Adolescenza: attenzione agli indicatori di problematicità
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a cura della dr.ssa Bollani Paola
Racchiudere in poche righe la gamma e la complessità delle problematiche psicologiche adolescenziali, è impresa davvero difficile. L'adolescenza, definita la "Nuova nascita", è un periodo complicatissimo di trasformazioni della personalità alla ricerca di nuovi equilibri e nuovi adattamenti, cioè dell'identità adulta. Si assiste ad una serie di cambiamenti che producono effetti di sviluppo e crescita ma lo fanno attraverso le crisi ed, inevitabilmente, il disagio psicologico.
Nonostante l'impossibilità di spiegarvi, in questa sede, il meraviglioso e conflittuale periodo dell'adolescenza, vorrei, comunque, indicarvi quali sono gli elementi di disagio che conducono un adolescente o la sua famiglia a richiedere aiuto ad uno psicologo.
Solitamente, si tratta di problematiche inerenti i rapporti familiari o quelli amicali; inoltre, i disagi affettivi come la depressione, l'ansia, i disturbi dell'umore, le problematiche scolastiche, l'uso di sostanze stupefacenti o alcoliche.
Alcuni adolescenti vengono indirizzati allo psicologo dai genitori o dagli educatori scolastici perché mostrano particolari condotte: si può trattare di atteggiamenti eccessivi, che si connotano come aggressività o messa in atto di comportamenti a rischio, come l'autolesionismo o il correre in auto. Oppure, manifestano caratteristiche passive ed introversive del carattere, quali l'esagerata timidezza o l'isolamento sociale.
Anche l'innamoramento e la sessualità sono argomenti trattati nelle consulenze psicologiche rivolte ai giovani, così come i disturbi dell'alimentazione: sono in aumento le richieste di aiuto per risolvere i disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia.
Spesso, i ragazzi adolescenti e preadolescenti, trovano nello psicologo un riferimento utile e costruiscono nei suoi confronti un rapporto di stima e fiducia molto diverso da quello che caratterizza la loro relazione con insegnanti e genitori che, evidentemente, nonostante la buona volontà e le competenze, rivestono ruoli che sono per forza diversi. Allo psicologo, l'adolescente sente di poter esprimere le proprie emozioni, frustrazioni e disagi, entrando in contatto con questi liberamente, in un ambiente psicologicamente protetto e accogliente.
Capita che siano i familiari stessi a richiedere aiuto allo psicologo: in questi casi non si desidera una presa in carico del figlio adolescente ma, semplicemente, un raffronto, uno scambio, un'occasione per esprimere le proprie preoccupazioni e per ricevere, rispetto ad esse, indicazioni educative e suggerimenti. Spesso, i genitori dei giovani consultano lo psicologo per ottenere sollievo alle loro domande e perplessità.