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Adolescenza, condotte devianti e comportamenti a rischio

Adolescenza, condotte devianti e comportamenti a rischio

 

Adolescenza, condotte devianti e comportamenti a rischio

Dott.ssa Benedetta Franchi 

Negli ultimi anni sta sempre più crescendo l’allarme per l’aumento di condotte devianti da parte di minori e per la commissione di reati da parte di gruppi di minorenni.

  • Gruppi di adolescenti che, nelle scuole, taglieggiano o picchiano i coetanei più deboli o gli stessi professori;

  • minori che in gruppo commettono abusi sessuali o lanciano sassi dal cavalcavia;

  • minori che abusano di alcool e sostanze.

    E ciò, almeno in apparenza, in maniera trasversale alla classe sociale ed al contesto famigliare di appartenenza, come se le cause del malessere giovanile emergenti da tali atti rappresentassero un bagaglio comune a tutti gli adulti, nessuno escluso.

     

Proviamo a descrivere e definire insieme i contorni e le caratteristiche di questo fenomeno con lo scopo primario di accostarci ad esso anche in termini di prevenzione tanto in ambito famigliare sociale quanto istituzionale.

Che cosa accomuna un’adolescente che si riduce ostinatamente al digiuno e un giovane che rischia la vita sfrecciando con l’automobile ad altissima velocità?

O ancora un gruppo di amici che si diverte a compiere atti vandalici o che abusa di sostanze psicoattive come alcool o altre droghe?

Tutte queste, ed altre, condotte, apparentemente molto diverse tra loro, sono tutte parte dei  comportamenti a rischio, in quanto hanno la caratteristica comune di poter compromettere nell’immediato o a lungo termine il benessere fisico, psicologico e sociale dell’individuo.

I comportamenti a rischio sono condotte che possono mettere in pericolo, sia nel breve che nel medio e lungo periodo, la salute fisica e il benessere psicosociale degli adolescenti.

Possiamo distinguere tra:

  • condotte devianti (aggressione, furto e vandalismo, bugia e disobbedienza),

  • guida pericolosa ed altre condotte rischiose (es.sport estremi),

  • comportamento sessuale precoce e non protetto, alimentazione scorretta(anoressico-bulimica, consolatoria),

  • uso di internet e socialnetwork.

  • uso di sostanze psicoattive (sigarette, alcolici, spinelli ed altre droghe),

Al di là della specifica forma con cui si esprimono, questi comportamenti rimandano a problematiche comuni dell’adolescenza: non devono essere intese come azioni prive di senso o la conseguenza di cieca imitazione o il frutto di un’insufficiente conoscenza del pericolo, ma rappresentano delle modalità dotate di senso utilizzate da numerosi adolescenti, in uno specifico momento della loro vita e in un particolare contesto, per raggiungere scopi personali e sociali significativi per lo sviluppo individuale.

Il passaggio dall’infanzia all’età adulta comporta delle trasformazioni fisiche e psicologiche comuni ad ogni individuo.

Ciò che cambia è il modo in cui questi mutamenti possono essere vissuti dal ragazzo, dal suo contesto di appartenenza e dalla società più in generale.

E’ infatti il mondo che circonda l’adolescente che comincia a comportarsi diversamente nei suoi confronti, come se le modificazioni del ragazzo autorizzassero gli adulti ad avanzare delle nuove richieste e a nutrire differenti aspettative.

Il ragazzo dunque se da un lato percepisce di non essere più un bambino, e vede confermata questa sensazione dal nuovo atteggiamento che gli altri dimostrano nei suoi confronti, nella sua realtà pratica incontra diversi vincoli. Ancora incerto circa quello che è e su quello che sta per diventare, si vede negata l’identità di bambino cosi come quella di adulto.

Ma l’adolescenza non è soltanto l’età della crisi e dei conflitti, l’adolescenza ha dei compiti di sviluppo, tra i principali vi sono affrontare i cambiamenti fisici, gestire le relazioni con i pari dello stesso sesso e sesso opposto, richiedere maggiore autonomia ed indipendenza, costruire un concetto di sé..

Le condotte a rischio per la salute e per il benessere psicologico e sociale vengono messe in atto perché hanno un SIGNIFICATO in relazione ai compiti di sviluppo dell’adolescente.

Dunque l’adolescente attraversa una fase di transizione durante la quale si modificano le relazioni interpersonali che fino a quel momento hanno caratterizzato il suo mondo affettivo.

E’ come se il ragazzo si vedesse privato dei diritti infantili e si sentisse d’improvviso solo e spaesato. Questo vissuto può comportare sentimenti di APATIA, MALINCONIA, NOIA E RABBIA che il ragazzo deve riconoscere ed affrontare per dare nuovo senso ad una esperienza soggettiva e relazionale che gli crea difficoltà.

Dunque l’adolescenza rappresenta un momento potenzialmente critico per l’individuo: la grande emancipazione dai genitori e la ricerca di nuovi modelli è un processo che genera facilmente  inquietudine emotiva e disorientamento perché determina la perdita di quei riferimenti stabili su cui il soggetto si è sostenuto durante tutta la sua infanzia e la necessità di impegnarsi a costruire un personale progetto di vita.

La sofferenza dell’adolescente può assumere forme e direzioni diverse a seconda delle caratteristiche della sua personalità e dalla possibilità di fruire di un supporto adeguato da parte del proprio ambiente di appartenenza.

Al di là dei dati quantitativi queste situazioni/comportamenti rappresentano una spia di un disagio più diffuso che coinvolge le giovani generazioni e che si manifesta con modalità di comportamento antisociali.

Un disagio che a volte nasce o più semplicemente non trova spazio di espressione nell’ambiente familiare e che attraverso il gruppo dei pari traduce il malcontento e la problematicità in forme di relazione e comunicazione non lecite.


Dott.ssa Benedetta Franchi

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.centropsicologiaclinica.org/saronno/adolescenza-condotte-devianti-saronno/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)