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Adozione e devianza giovanile: considerazioni

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No alle adozioni ai single da chi ha visto le conseguenze sui figli cresciuti fuori dal contesto familiare naturale
Netta la posizione dell'associazione Famiglie separate cristiane Onlus di fronte all'apertura della Cassazione all'adozione

da parte dei single. "Noi separati che abbiamo visto lo sfascio delle nostre famiglie, la difficoltà ma insieme la assoluta

necessità che siano chiamati ad educare entrambi i genitori, padre e madre insieme anche se separati. I figli hanno bisogno

di entrambe le figure genitoriali con funzione educante. Diciamo NO in nessun caso alla adozione da parte dei single".
Ernesto Emanuele, presidente dell'associazione, spiega le ragioni di questo deciso no.
"Noi separati abbiamo sotto gli occhi le conseguenze che l'instabilità familiare genera nei figli, in termini di rendimenti

scolastici, di un equilibrato sviluppo psico-affettivo, fino alle conseguenze estreme della depressione, della droga, dell'

alcolismo, delle devianze giovanili e degli altissimi costi sociali conseguenti. Sono lividi non visibili, ma molto più

profondi ed incisivi, sono ripercussioni negative non immediatamente percepibili, ma diluite nel tempo e per questo ancora

più subdole, allarmanti per gli effetti occulti sulle generazioni future".
Qualcuno potrebbe obiettare che una famiglia monogenitoriale non è necessariamente instabile...
"Noi da anni ci battiamo perché quello che una volta era il genitore non affidatario, ovvero quello che non vive con i figli,

possa condividere il progetto educativo, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa significa privare un bambino di una

delle due figure di riferimento e una famiglia con un solo genitore non è completa. C'è poi la possibilità che il genitore

solo trovi un nuovo compagno, magari più di uno, e se questa nuova persona non è disponibile ad accogliere il figlio?"
Lei parla di educazione, si mette dalla parte dei ragazzi, ma questi genitori single sentono molto forte un desiderio d'amore

e di maternità o paternità...
"Un desiderio comprensibile, ma un po' egoistico. Negli scorsi anni abbiamo lamentato le carenze della legge sulla

separazione e siamo riusciti ad ottenere una nuova legge che stabilisce che siano entrambi i genitori ad educare, oggi non

possiamo accettare un'ipotesi che favorisca il contrario soltanto per rispondere a un bisogno che non è mai quello del

bambino".
Come associazione Famiglie separate cristiane ben conoscete i drammi delle fratture dei nuclei familiari, come si passa da

una semplice frattura ad una famiglia disgregata?
"Nel corso degli anni ho capito una cosa, che se una coppia fosse in grado di farsi aiutare all'inizio delle proprie

difficoltà, se fosse in grado di farsi accompagnare, nel 50% dei casi non si arriverebbe ad una separazione. Spesso i motivi

di contrasto sono banali, ma poi si incancreniscono e montano sulle difficoltà di ogni giorno. I genitori dovrebbero avere la

lucidità di farsi aiutare e poi, se arrivano al punto di non riuscire a convivere civilmente, di separarsi per il bene dei

figli".
Quanto è difficile mettere il bene dei figli davanti al proprio?
"Moltissimo, lo dimostra anche il bisogno di questi genitori single che vedono il loro desiderio d'amore ma non sono in grado

di far crescere l'amore al punto di farlo diventare rinuncia. Noi che abbiamo dei figli con i quali non viviamo lo sappiamo

bene, più difficile è farlo comprendere ad un genitore che non ha figli, perché difficilmente ha visto e provato sulla

propria pelle cosa significa farli crescere senza avere accanto, come è loro diritto, un padre ed una madre".