Adria (RO): l'Ulss 19 ritorna nelle scuole per fare prevenzione
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In Italia è ancora bassa la percezione sui danni procurati dall'alcol. Eppure dai dati contenuti nella relazione annuale del
ministero della Salute e in quella del dipartimento delle Politiche antidroga emerge che l'alcol è la sostanza psicoattiva
più diffusa e disponibile nella società per il suo basso costo e, soprattutto, per le promozioni sul consumo di alcolici.
Il consumo di alcol, infatti, costituisce un pericoloso e ormai consolidato comportamento nei luoghi di aggregazione, con
rischi evidenti non solo in termini di salute dell'individuo ma anche di sicurezza per la collettività: ad esempio l'alcol
alla guida rappresenta la prima causa di morte tra i giovani.
I primi effetti negativi si cominciano a riscontrare già a 0,2 gradi/litro (corrispondente a meno di un bicchiere di vino o
di birra o di superalcolico) con diminuzione della capacità di attenzione. Il rischio di incidente comunque cresce, in
maniera considerevole, in relazione all'aumento del tasso alcolemico.
Da tempo l'Azienda Ulss 19, tramite il dipartimento per le dipendenze e in collaborazione con l'Acat Basso Polesine, è
presente nelle scuole e nella comunità con iniziative di sensibilizzazione ai problemi alcol correlati, in particolar modo
con attività di educazione legate alla guida degli autoveicoli, data anche l'applicazione del nuovo codice della strada che
prevede l'esecuzione dell'alcoltest.
Si è dato l'avvio, anche quest'anno, alla campagna di informazione che coinvolgerà 32 classi quarta delle scuole superiori di
Adria, Porto Viro e Porto Tolle, cioè oltre seicento ragazzi prossimi alla patente, e tutti gli allievi delle otto autoscuole
presenti in Bassopolesine. L'importanza della sensibilizzazione viene evidenziata nell'analisi dei dati forniti dall'
osservatorio statistico provinciale in relazione agli incidenti stradali avvenuti nel 2009: si sono dimezzati gli incidenti
mortali sulla strada arrivando ai 15 dello scorso anno a fronte dei 32 del 2008, cui vanno aggiunti 986 feriti. Il costo
sociale per il 2008 è stato di oltre 93 milioni di euro: una cifra calcolata sommando gli oneri attribuibili alle ore di
lavoro perse, alle spese mediche, alla riduzione della capacità produttiva e agli infortunati, senza considerare la
sofferenza umana delle vittime e dei loro familiari.