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Affetto materno fattore protettivo contro le droghe

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Affetto materno fattore protettivo contro le droghe
Fonte: The Journal of Neuroscience
Titolo originale e autori: JM Schwarz, MR Hutchinson, SD Bilbo, Early-Life Experience Decreases Drug-Induced Reinstatement of Morphine CPP in

Adulthood via Microglial-Specific Epigenetic Programming of Anti-Inflammatory IL-10 Expression, The Journal of Neuroscience, Dec. 6, 2011-
Le amorevoli cure materne agirebbero da fattore protettivo rispetto all'uso di droghe. Lo studio è stato condotto su un modello animale da un team di ricercatori delle Università di Adelaide in Australia e la Duke University (Usa), e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Journal of Neuroscience.
I ricercatori hanno scoperto che le attenzioni e le cure della mamma fin dalla prima infanzia sono in grado di modificare la risposta immunitaria, aumentando la produzione di una molecola antinfiammatoria (l'interleuchina-10 IL-10) e alterando in modo permanente l'attività genica. Lo studio è stato condotto su due gruppi di ratti: nel primo per stimolare la produzione di IL-10 i piccoli venivano separati dalla madre per circa 15 minuti e poi riuniti alla madre che, a quel punto, reagiva prendendosi particolarmente cura dei suoi cuccioli. Nel gruppo di controllo, invece, i cuccioli non venivano mai separati dalle madri. Gli animali sono poi stati sottoposti a un test di condizionamento alla preferenza del luogo: se entravano in una stanza della gabbia ricevevano una dose di morfina, se entravano nell'altra una soluzione salina.
Successivamente, per 4 settimane i ratti sono stati messi nella gabbia più volte a settimana, ma la morfina non gli veniva più somministrata.

Inizialmente, tutti gli animali mostravano una preferenza per la stanza dove era stata somministrata la morfina, ma nel tempo i topi trattati

hanno mostrato una riduzione della preferenza, ossia il craving si era estinto. A distanza di 8 settimane dalla prima esposizione, è stata

somministrata a tutti gli animali una piccola dose di morfina per innescare nuovamente il craving, ma i topi trattati non hanno manifestato

preferenze per una stanza, mentre il gruppo di controllo si è collocato nella camera dove veniva somministrata la droga. Questo perché l'

accudimento materno affettuoso aveva stimolato la produzione di IL-10 nei cuccioli trattati, circa 4 volte di più che nei ratti di controllo,

con l'effetto di eliminare i comportamenti di ricerca della droga.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)