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Affrontare il problema dell'alcol nella Regione Europea attraverso il Piano di Azione dell'OMS 2011

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Affrontare il problema dell'alcol nella Regione Europea attraverso il Piano di Azione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità 2011
E. Scafato
Dal 12 al 15 settembre, 53 paesi della Regione Europea dell'OMS sono riuniti nel corso del Comitato Regionale dell'OMS convocato a Baku, in

Azerbaigian, per approvare, insieme ad una serie di iniziative di tutela della salute, un rinnovato piano per ridurre l'uso nocivo di alcol.

In Europa, l'alcol è il secondo fattore di rischio per l'impatto di mortalità e carico di malattia, subito dopo l'uso del tabacco.
"L'uso nocivo di alcol rappresenta una preoccupazione prioritaria di pubblico interesse . Le evidenze a sostegno del piano d'azione sono

ampie, diversificate e convincente ", ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa.
"I Paesi sono ben consapevoli dei danni costosi e devastanti che l'alcol provoca e il nostro Piano d'Azione ha lo scopo di fornire loro una

guida tecnica e il supporto in merito a ciò che può e deve essere fatto per ridurre questo danno». La Regione Europea dell'OMS è la regione

con i consumi più elevati di alcol nel mondo , con una prevalenza di intossicazione episodica di oltre il 20% degli adulti.
Il consumo di alcol riferito è diminuito durante il 1990, poi aumentata stabilizzandosi ad un livello più elevato tra il 2004 e il 2006. I

consumi variano notevolmente tra Nazioni, con una media europea di 9,24 litri di alcol puro consumato per persona all'anno. Negli ultimi 15

anni il consumo è diminuito in Europa occidentale e aumentato in Europa orientale con rilevanti differenze tra i Paesi - si veda il Rapporto

europeo alcol e salute 2010.
Il Piano d'Azione Europeo per ridurre l'uso nocivo di alcol 2012-2020 attraverso una panoramica completa del problema fornisce opzioni

politiche per le quali è dimostrata la capacità di ridurre i danni causati dall'alcol.
Politiche quali quelle orientate alla regolazione dei prezzi , al contesto alcol e guida e che limitano il marketing delle bevande alcoliche

sono riconosciute essere efficaci. Il settore sanitario ha un ruolo centrale nel riconoscere e rispondere ai problemi alcol correlati, ma il

problema travalica l'ambito specifico della salute.
Ci sono prove convincenti sull'efficacia di numerosi misure tra cui:
•tassazione delle bevande alcoliche;
•restrizioni riguardanti la densità di delle licenze e dei punti di vendita e limitazioni dei giorni e delle ore di vendita;
•limiti riguardanti età minima di acquisto;
•abbassamento dei livelli legali di alcol nel sangue alla guida e randomizzazione dei controlli alcolimetrici
•programmi di counseling breve e di trattamento dei disturbi da uso di alcol.
I danni causati dall'alcol
L'alcol danneggia altre persone oltre il bevitore, sia attraverso la violenza urbana o in famiglia, o semplicemente consumando impropriamente le risorse messe in campo dai governi.
Molto dell'alcol consumato si beve ai fini di intossicarsi o in altre occasioni in cui si eccede che peggiorano tutti i possibili rischi

agendo come una delle cause di tutti i tipi di lesioni volontarie e involontari e di cardiopatia ischemica e morte improvvisa. L'uso di alcol

è responsabile di una differenza di oltre sei anni nell'aspettativa di vita tra Europa occidentale e orientale negli uomini di età compresa

tra i 20 ed i 64 anni nel 2002. E' oramai evidente che la quantità di alcol consumato nel corso della vita aumenta il rischio di morire a

causa di una patologia o problema alcol-correlati. Non esiste un livello sicuro di consumo di alcol e in molte società non vi è alcuna

differenza nel rischio registrabile per uomini e donne.
L'assunzione regolare per tutta la vita di sei bevande (60g di alcol) al giorno, quantità spesso percepite come normali e abbastanza

frequenti anche per le realtà mediterranee, determina in un adulto il 10 % di probabilità di morire a causa dell'alcol. Il costo totale

tangibile dell'uso di alcol nell'Unione Europea (costi delle cure sanitarie, le perdite di produttività, di welfare, l'impatto di lesioni o

incidenti e episodi di violenza, costi per la ricerca e altri) è stato stimato nel 2003 pari a 125 miliardi di euro, l' 1,3% dell'intero

prodotto interno lordo. La spesa effettiva per problemi alcol-correlati è pari a 66 miliardi di euro, mentre la perdita potenziale di

produttività a causa di mortalità prematura, assenteismo, disoccupazione genera ulteriori 59 miliardi di euro.
Oltre a questi costi materiali (la spesa effettiva sui problemi alcol-correlati di € 66 miliardi e perdita di produttività potenziale di 59

miliardi) l'uso di alcol è causa di un costo intangibile compreso tra 152 e 764 miliardi di euro.
L'Europa in qualità di leader globale
L'Europa è stata in azione, in prima linea per ridurre i danni causati dall'alcol. E' stata la prima Regione dell'OMS ad approvare un Piano

d'Azione sull'alcol nel 1992. Oggi, ogni Paese europeo ha una qualche forma di piano di azione o strategia sull'alcol.
Tuttavia, indipendentemente da quanto ampio o rigoroso sia piano d'azione adottato a livello nazionale, tutti i Paesi potranno trarre

beneficio dalla revisione , la regolazione e il rafforzamento delle azioni attraverso il Piano d'Azione Europeo per ridurre l'uso nocivo di

alcol 2012-2020.
I cinque obiettivi principali del piano delineati da un comitato editoriale e di esperti che si è avvalso nella sua definizione delle

competenze e dell'expertise del Centro OMS per la Ricerca e la Promozione della Salute su Alcol e problematiche Alcolcorrelate, Osservatorio

Nazionale Alcol CNESPS dell'Istituto Superiore di Sanità che ha avviato e gestito il processo di revisione integrale delle evidenze proposte

dal Piano d'Azione accogliendo il gruppo di esperti a Roma nel dicembre scorso si colloca in diretta continuità ed integrazione con i

precedenti Piani di Azione e si allinea con la strategia globale sull'alcol dell'OMS con la finalità di:
•incrementare la consapevolezza sull'impatto e la natura dei costi sanitari sociali e sul peso economico causato dall'alcol;
•rafforzare e diffondere la base delle conoscenze;
•rafforzare la capacità di gestire e trattare i disturbi alcol-correlati;
•aumentare la mobilitazione delle risorse per azioni concordate e
•migliorare la sorveglianza e la tutela.
La Risoluzione del Comitato Regionale dell'OMS approvata da 53 Nazioni a Baku è reperibile alla pagina

http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0018/150552/RC61_R4.pdf è esplicita e invita a tradurre le indicazioni fornite dal Piano in

azioni coerenti con l'esigenza di tutelare in particolare I più deboli dall'impatto alcolcorrelato nella consapevolezza che i "problemi di

salute pubblica inerenti l'uso di dannoso di alcol devono essere debitamente considerati nella formulazione delle politiche economiche, di

marketing e commerciali a livello nazionale e internazionale".
Un richiamo a tutti gli Stati a promuovere politiche alcohol-free in un numero crescente di contesti e circostanze come il luogo di lavoro, i

mezzi di trasporto pubblici, gli ambienti destinati ai bambini e ai giovani e durante la gravidanza, riducendo l'esposizione al marketing

dell'alcol a in particolare a protegger i bambini e i giovani dalla pubblicità di qualunque genere. Superare la logica delle convenienze e il

riequilibrare le ragioni del mercato rispetto a quelle della prevenzione, ridurre la pressione al bere favorita da investimenti che rendono

inefficaci le poche risorse destinate alla prevenzione rappresenta la sfida dei prossimi anni che richiede l'attivazione responsabile, reale

e condivisa da parte di tutti gli attori in gioco e una convinta attivazione e sensibilizzazione delle istituzioni che sappiano tradurre in

azioni le indicazioni del Piano europeo per costruire una società più sana e più sicura.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)