Afghanistan: i militari italiani bevono troppo?
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Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) denuncia che i
militari italiani in Afghanistan hanno accesso ad ogni tipo di alcoolico senza alcuna vigilanza.
"Ho appreso con estrema preoccupazione - dice Comellini - che non vi sarebbe alcuna limitazione nella vendita di alcolici
ai nostri militari che sono impiegati nella missione di guerra in Afghanistan."
Luca Marco Comellini afferma preoccupato che i militari italiani hanno come solo limite l'orario di chiusura dei negozi.
Negli spacci e nei centri di ritrovo del personale milirare la vendita di alcolici e superalcolici è concentrata dopo le ore
19,00.
Nessuno però controlla la quantità dell'alcol acquistato da ogni militare.
Al Segretario del partito per la tutela dei diritti militari è stato riferito che non sono rare le risse le liti e le
aggressioni tra militari da imputare chiaramente all'uso smodato di alcool "Se quanto mi è stato riferito fosse vero -
conclude - , a meno di una ufficiale smentita da parte del Ministro della difesa, ritengo che la vendita incontrollata di
alcolici nelle zone di guerra rappresenti un concreto pericolo per i nostri militari che dovrebbe essere eliminato in modo
radicale".
I militari italiani impegnati in Afghanistan sono attualmente 3200 e rappresentano il quarto contingente straniero per
numero di uomini, presente nel paese dell'Asia Centrale dopo Stati Uniti (28.850), Gran Bretagna (8.300) e Germania (3.380).
Il contingente con sede del comando a Herat si è stanziato nella regione ovest del paese, ed ha il controllo di una zona
vasta quanto l'Italia settentrionale.
Valentina Roselli