Agenzia Antidroga Americana: analisi delle nuove droghe sintetiche
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La DEA americana studia la sintesi clandestina delle droghe sintetiche
La diffusione di droghe sintetiche ad azione stimolante è una problematica comunque a numerosi paesi nel mondo, con la necessità di una rapida identificazione da parte di laboratori specializzati e laboratori delle forze dell’ordine. La produzione di droghe sintetiche in laboratori chimici clandestini vede l’utilizzo di strumentazioni e materie prime che, una volta individuate, possono permettere di tracciare la via sintetica, la provenienza delle sostanze in circolazione e in alcuni casi, di identificare i laboratori di produzione. La messa al bando in vari paesi di alcuni precursori comuni alla preparazione di numerose droghe, ovvero le “materie prime” per sintetizzarle, ha portato all’uso di altri intermedi e nuove modalità di sintesi.
Un esempio è descritto in un recente articolo pubblicato sulla rivista Forensic Science International, a firma di Terry A. Dal Cason dell’Agenzia Antidroga americana DEA e collaboratori i quali, analizzando un reperto proveniente da un sequestro effettuato dalla polizia metropolitana di Las Vegas presso un laboratorio clandestino, hanno individuato una possibile via di sintesi alternativa dell’MDA (3,4-metilendiossiamfetamina). L’MDA, nonostante risulti meno popolare del suo analogo MDMA (noto come ecstasy), produce effetti stimolanti ed allucinogeni, rappresentando anch’essa una droga diffusa tra i consumatori di questa tipologia di droghe.
Utilizzando metodologie in GC-MS, GC-IRD, IR (ATR) e NMR, i ricercatori hanno identificato nel reperto in esame, la molecola alfa-metil-3,4-metilendiossifenilproprionamide (MMDPPA) quale potenziale precursore dell’MDA. La prova è stata ottenuta facendo reagire questo precursore con ipoclorito di sodio, per ottenere proprio l’MDA. I ricercatori inoltre riportano come, con un eccesso di reagente, è stata invece ottenuta una nuova molecola, la 2-cloro-MDA (2-Cl-MDA), identificata per la prima volta in ambito tossicologico-forense.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)