Agira (EN): per i locali pubblici nuove restrizioni su alcol e orari
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Un'ordinanza che potrebbe stravolgere le usanze e i modi di vivere di centinaia di giovani locali e mettere a rischio la "movida" agirina. E' quella emanata dal commissario straordinario del Comune di Agira, Maria Adelaide Spatafora, che ha deciso di rivedere gli orari di chiusura dei locali pubblici e di regolamentare la materia riguardante il consumo di bevande alcoliche. L'orario di chiusura massimo consentito per birrerie, osterie, pub ed esercizi simili (sono esclusi ristoranti, trattorie, pizzerie e tavole calde) è mezzanotte dall'1 ottobre al 31 maggio, l'una dall'1 giugno al 30 settembre. Ma non finisce qui: si vieta inoltre infatti di consumare bevande alcoliche durante l'intera giornata in tutti i luoghi aperti al pubblico. Da ciò che si evince dall'ordinanza, la scelta di regolamentare il settore nasce da una nota presentata al Comune da parte del comandante della stazione locale dei carabinieri, Piazza, il quale avrebbe chiesto «di rivedere - si legge nell'ordinanza - gli orari di chiusura e di vietare il consumo di alcool in bottiglia al di fuori degli esercizi al fine di garantire un maggior ordine e una maggiore sicurezza pubblica, considerato che nella notte si verifica la maggior parte dei litigi e che le bottiglie di vetro abbandonate si trasformano facilmente in armi improprie». Condividendo quanto rappresentato dal comandante, il commissario ha così deciso di stabilire le nuove regole, che sembrano però non essere definitive. Un incontro tra autorità, commercianti e rappresentanti dei cittadini potrebbe infatti portare a rivedere alcuni dettagli, senza però discostarsi dal fine primario del provvedimento, ovvero il perseguimento di ordine e sicurezza.
Se fatta osservare, la nuova disposizione comunale cambierebbe radicalmente le abitudini attuali di una fascia della popolazione agirina, che è solita uscire in tarda serata (dopo le 22, in particolar modo il sabato) e consumare tranquillamente alcool, anche in bottiglia, fino a notte inoltrata. Da un paio d'anni a questa parte, Agira sembra essere ormai rinomata in provincia per la sua vita notturna. Se si tratti di un bene o meno non è facile stabilirlo, e i pareri, quasi a conferma di questa tesi, sono tutto tranne che concordanti. «Pensiamo che questo non sia il primo problema da attenzionare - dice il titolare di un bar del centro, Orazio Castrogiovanni - sempre se sia corretto definirlo un problema, anche perché ultimamente non sono accaduti episodi spiacevoli».
Un altro collega, Filippo Dispinsieri, aggiunge: «Se il guaio è la bottiglia di vetro, basta vietarne la vendita o multare chi commette l'infrazione di non gettarla nel contenitore dei rifiuti. Se il problema sono le risse, non pensiamo che i bar generino risse, e se così fosse non è detto che un parapiglia non possa succedere alle 23. Riteniamo invece che sia molto più corretto aumentare i controlli».
«Pensiamo che questo provvedimento sia giusto - dicono invece al contrario i papà di alcuni teenagers - i ragazzi, vedendo i locali chiusi, non avranno motivo di continuare a stare fuori, potendo così tornare a casa senza alcuna sofferenza ad orari più consoni».