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Al volante, schiavi dell'alcol: ma per nessuno è un problema

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Ancora troppo alto il numero di persone che si mette alla guida dopo aver bevuto. Sulle 1.900 persone a cui è stata sospesa la patente nel 2007 per l'alcol, 180 avevano gli esami alterati, dimostravano cioè di aver bevuto regolarmente troppo nell'ultimo mese
Rimini - "Guardi che io non sono un alcolizzato". Esordiscono quasi tutti così quando arrivano da lei, dalla dottoressa Caterina Staccioli, responsabile del Centro dipendenze alcol e fumo dell'Ausl. Sono tutti gli automobilisti cui è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza e che la Commissione medica locale, viste le analisi del sangue e prima di concedere l'idoneità a guidare, inviano i soggetti al Centro alcologico per una consulenza.
Sulle 1.900 persone a cui è stata sospesa la patente nel 2007 per l'alcol, 180 avevano gli esami alterati, dimostravano cioè di aver bevuto regolarmente troppo nell'ultimo mese. Nel 2006 erano state 90 (su 1.898), nel 2005 invece 116 (su 1.527) e nel 2004 su 1.426 erano state 113. Sono persone che bevono più di due bicchieri di vino a pasto e che quindi hanno un problema di alcol. Il fatto è che non ritengono affatto di averlo.
"Non pensano assolutamente di fare una cosa da folli mettendosi alla guida con tanto alcol nelle vene - afferma la dottoressa Caterina Staccioli -. Non hanno idea di quanto i loro riflessi siano rallentati dall'alcol ingerito. Sono uomini e donne che hanno bisogno di riavere la loro patente e non sono assolutamente disposti a riconoscere di avere un problema. Per prima cosa si sentono vittime del caso, diciamo così. Cioè ritengono che bere troppo e poi guidare sia un comportamento assolutamente normale, ‘ma questa volta hanno beccato proprio me'. ‘Perchè lei non beve dottoressa?' mi dicono con l'aria di aver fatto la cosa più banale del mondo".
Eppure avevano bevuto eccome i nostri soggetti. Nel corso del 2006, per esempio il 43 per cento di quelli cui era stata ritirata la patente avevano un tasso alcolico oltre 1.50, il 46 per cento tra lo 0,80 e l'1.50 e solo il 10 per cento era tra lo 0.50 e lo 0.80. "E' molto difficile riconoscere di avere un problema di dipendenza da una sostanza - continua la dottoressa Staccioli - e anche andare oltre. Un ragazzo di 27 anni che aveva avuto 14 incidenti sempre sotto l'effetto dell'alcol e una volta era addirittura finito contromano, ci ha messo un anno per arrivare alla conclusione che i suoi erano in realtà tanti tentati suicidi".
Nonostante le molte campagne di prevenzione per la dottoressa non c'è sufficiente coscienza riguardo all'alcol che si può assumere prima di mettersi alla guida. "Basta aver preso un caffè corretto alle 17, un aperitivo alle 19, una birra piccola con la pizza e un ammazzacaffè e già si sfora sicuramente il limite dello 0.50". Allora è bene ricordare che 12 grammi di alcol in una persona di 60 chili a stomaco pieno, comportano 0.2 grammi di alcol nel sangue. E 12 grammi di alcol lo forniscono un bicchiere da 125 ml di vino oppure una lattina di birra da 330ml, o un bicchierino da 40 ml di superalcolico o un bicchiere da 80 ml di aperitivo. Le donne, per questioni fisiologiche e di metabolismo smaltiscono peggio degli uomini l'alcol. I ragazzi sotto i 18 anni invece non hanno proprio l'enzima che permette di smaltire l'alcol.
"Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei ragazzi tra i 24 e i 35 anni - ricorda la dottoressa Staccioli -. Non possiamo continuare con questa strage. Dobbiamo riflettere molto sul fatto che chi guida alterato è come se girasse con un'arma puntata". L'Emilia Romagna è la terza
regione in Italia (dopo Lombardia e Lazio) per incidenti stradali dovuti all'alcol. Nel 2005 sono stati 21.929 ed hanno provocato 555 morti e più di 30mila feriti.
Lorenza Lavosi