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Russia, necessarie buone politiche contro l’alcol per salvare vite umane

Lo studio di Neufeld e Rehm analizza i consumi di alcol nella Federazione Russa nel periodo 2000-2010 cercando di comprendere in particolare se il cambiamento di strategia della politica governativa abbia avuto qualche impatto sugli stili di vita, modelli di consumo, mortalità e malattie alcol correlate.Nella prima decade del nuovo millennio le politiche in materia di alcol non sono state particolarmente incisive nonostante alcuni provvedimenti restrittivi soprattutto in ordine alla promozione di bevande alcoliche nei luoghi pubblici, il cambiamento di rotta si è avuto nel 2005 con una serie di provvedimenti restrittivi entrati in vigore poi nel 2006, ulteriori azioni ancora più incisive sono state introdotte nel 2009.
Dai dati epidemiologici disponibili si evidenzia un lieve consumo già dal 2004 ma è in coincidenza dell’entrata in vigore della nuova normativa nel 2006 che il fenomeno assume proporzioni più significative, calano molto i consumi di super alcolici (in particolare la vodka) mentre salgono leggermente quelli di birra e vino, ad indicare una variazione dei modelli di consumo verso bevande a più bassa gradazione, cala anche il fenomeno del binge drinking.
I dati di prevalenza ed incidenza per trattamenti da alcol dipendenza registrano un calo, tra il 2005 ed il 2009, rispettivamente dell’8% e del 23% quindi di assoluto rilievo.
L’impatto sulla salute pubblica dal 2006 è stato positivo in tutti gli indicatori sanitari di patologie alcol correlate nonché per i decessi anche se nella Federazione Russa l’incidenza dell’alcol sulla mortalità e patologie è ancora particolarmente alto e quindi si necessitano ulteriori strategie volte ad aumentare la consapevolezza dei danni prodotti dall’alcol.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)