Alcohol Prevention Day 2014: la parola d'ordine è prevenzione
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Alcohol Prevention Day 2014: la parola d’ordine è prevenzione
Si è svolta la scorsa settimana, presso l’Istituto Superiore di Sanità, la XXIII edizione dell’Alcohol Preventin Day, un importante momento di aggiornamento e confronto (promosso dal Ministero della salute) che ogni anno riunisce istruzioni, comparto scientifico ed esperti del settore. L’appuntamento 2014 è stato utile per inquadrare vecchi e nuovi trend sul fenomeno e dibattere circa le opportune strategie. Tutto questo in virtù di specifiche ricerche, che da un lato sanciscono un calo generalizzato dei consumi nel nostro paese, ma dall’altro mettono in allarme per le insane abitudini di alcuni segmenti di popolazione inclini ad alzare troppo il gomito.
Entrando nello specifico emerge che la quota si è attestata sui 6,10 litri di alcol puro annuali pro/capite, una riduzione che però non pare sia stata conseguita da quei soggetti che nelle statistiche vengono denominati “heavy drinkers”, ovvero i bevitori pesanti. Gli ultimi dati disponibili (riferiti all’anno 2012) parlano di quasi 400.000 gli uomini che hanno consumato più di 5 bicchieri di alcol al giorno (1 bicchiere equivale a 12 grammi), mentre le donne sono 220mila. Nel corso dei lavori il Direttore del ONA-CNESPS dell’ISS ha osservato come sia possibile stimare in almeno 620.00-720.000 gli individui di età superiore a 11 anni che secondo l’OMS non sono solo a rischio ma che secondo i criteri clinici correnti rientrano in una condizione di dipendenza richiedendo approcci e percorsi terapeutici specifici.
E’ possibile contrastare il problema grazie all’attuazione dei programmi d’Identificazione Precoce ed Intervento Breve (IPIB), privilegiando investimenti in ricerca, formazione medica e comunicazione sociale”. In numerose nazioni la gestione dei problemi alcol correlati prevede l’integrazione di programmi IPIB nei contesti di assistenza sanitaria primaria e alternativi oggetto di attività del progetto BISTAIRS.
I dati di costo efficacia pubblicati per l’Italia dall’ONA indicano come tali attività sono cost saving . A fronte della valutazione dei costi IPIB sostenuti in 10 anni i modelli sviluppati in collaborazione con gli economisti dell’Università di Sheffield identificano risparmi per il SSN , riduzione dei ricoveri e dei decessi ed incremento rilevante degli anni di speranza di vita in buona salute (QUALY).
http://www.droganews.it/news/2238/Alcohol_Prevention_Day_2014%3A_la_parola_d%E2%80%99ordine_.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)